In arrivo buone notizie dal mondo del vino e delle coltivazioni in un momento in cui, come ha specificato la Coldiretti provinciale, a causa del colpo di coda dell’inverno, in pericolo ci sono le coltivazioni che si stanno risvegliando con l’arrivo della primavera.
L’ondata di maltempo, poi, con conseguente abbassamento delle temperature e neve in tutta la provincia sono soprattutto coltivazioni coltivati in pieno campo.
Ad essere maggiormente colpite potrebbero essere le coltivazioni cerealicole ma sono a rischio gli alberi da frutto, in fase di germinazione, le primizie primaverili e le coltivazioni di fragole, pomodori, fiori e piante da vivai in serra, mandorli e albicocche.
“Dai continui sbalzi termici alla neve, siamo di fronte – sostiene Roberto Paravidino, presidente Coldiretti Alessandria – ai drammatici effetti dei cambiamenti climatici che si manifestano con il moltiplicarsi di eventi estremi, sfasamenti stagionali e precipitazioni brevi ma intense e il repentino passaggio dal sereno al maltempo con vere e proprie bombe d’acqua che il terreno non riesce ad assorbire”.
Ma, da notizie non proprio confortanti per le coltivazioni e i coltivatori, una notizia positiva per il mercato vitivinicolo europeo, con il Vinitaly alle porte, Braida di Giacomo Bologna parteciperà al ProWein di Düsseldorf il 13, 14 e 15 marzo.
Come ogni anno, l’obiettivo della casa vinicola piemontese è “la ricerca della qualità assoluta, in particolare per la Barbera, grande amore della famiglia Bologna. E qualità assoluta sarà quella offerta nei vini in degustazione al ProWein”.
Braida presenterà, quindi, a Düsseldorf il frutto di diverse vendemmie.
Con le Barbera Riserva Bricco della Bigotta e Bricco dell’Uccellone si farà, vendemmia 2013, sono quest’anno in evidenza su tutte le maggiori guide italiane e internazionali e, In anteprima al ProWein, si potrà assaggiare anche l’annata 2014.
Una annata in cui “vini emozionanti, con brillanti toni di frutta rossa, viola, terra e prugna” portano in etichetta: il Montebruna e Il Bacialè.
Sempre del 2014 sono i bianchi da invecchiamento: Regina Langhe Nascetta e Asso di Fiori Chardonnay.
Per quanto riguarda il 2015 si offrirà l’anteprima de La Monella, Limonte Grignolino, Brachetto d’Acqui e Moscato Vigna Senza Nome.
Aromatico, minerale e di particolare intensità olfattiva è il Fiore 2015 Langhe Bianco: uvaggio di Chardonnay e Nascetta, un vitigno semi-aromatico piemontese di alta langa.
Per quanto riguarda i distillati, poi, ci sarà la Grappa invecchiata di Bricco dell’Uccellone 2012, invecchiata per tre anni nei medesimi carati che hanno contenuto in precedenza il vino.
Infine, un’esclusiva masterclass ‘Welt-Stars und Piemont Leaders: Braida Braida und Vietti’ sarà guidata delle giornaliste Romana Echensperger (Master of Wine) e Veronika Crecelius (Weinwirtschaft) e si svolgerà nell’ambito di ProWein domenica 13 marzo alle 15. Norbert Reinisch sarà presente all’incontro per rappresentare l’azienda Braida e Mario Cordero per Vietti.
“L’Italia è il secondo Paese al mondo per la produzione di vino, dopo la Francia: nel 2014 ne abbiamo prodotto 44.739.000 ettolitri, di questi 2.826.964 sono piemontesi, dove l’80% dei vini è DOP e dove l’export, per un valore di circa 1,04 miliardi di euro, continua il trend positivo – spiega Giuseppe Donato, presidente di Ceipiemonte.
Al ProWein parteciperanno centodiciassette società piemontesi, settandadue partecipano con il Consorzio Piemonte Land of Perfection che raggruppa i principali Consorzi di Tutela di Alta Langa, Asti, Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani, del Brachetto e dei Vini d’Acqui, della Barbera Vini d’Asti e Monferrato, Consorzio Vini Doc Caluso Carema Canavese, Consorzio Vini Colli Tortonesi, Consorzio della Freisa di Chieri e Collina Torinese, Consorzio del Gavi, Consorzio del Roero e Vignaioli Piemontesi.
“Anche quest’anno ci presentiamo in una collettiva: uniti siamo un territorio, ora patrimonio Unesco, e un’economia più forte – spiega Giorgio Bosticco, presidente di Piemonte Land Questo è proprio il ruolo di Piemonte Land: “fare sistema” ottimizzando le risorse a disposizione con sinergie e progetti comuni e condivisi per affrontare in modo organico ed efficiente le sfide della globalizzazione.
Il Piemonte rappresenta il 6% dell’intera produzione di vino nazionale e ne esporta il 20% del totale (1 miliardo su 5,3): dati che ci fanno capire l’importante lavoro compiuto dai nostri produttori nel far conoscere i nostri vini nel mondo e nel cercare nuovi spazi di mercato”.