Centro Benessere Bellavita: fine della corsa. Cgil: “Ora che ne sarà dell’intera struttura?”

BellavitaDopo mesi di trattative, indiscrezioni, ipotesi di offerte di rilancio e, dice qualcuno, anche qualche interferenza di troppo, sulla Wellness Age srl di Spinetta Marengo, società della galassia Coop 7 titolare del centro benessere Bellavita, cala definitivamente il sipario.

Fallimento: tutti a casa, e un grande punto interrogativo, a questo punto, sul futuro dell’intera struttura alle porte di Alessandria, nel cuore della Fraschetta industriale.

Ecco il punto di vista, e l’analisi, della Slc Cgil di Alessandria:

“Nonostante i più svariati tentativi del sindacato di ricercare soluzioni per fare in modo di non spegnere le speranze e di tenere i lavoratori attaccati all’azienda, oggi dobbiamo purtroppo percorrere una strada diversa e più dolorosa.
La mancanza di formali trattative in atto con chicchessia hanno determinato l’impossibilità di accedere alla Cassa Integrazione Guadagni in deroga. I tentavi fatti con l’amministrazione comunale alessandrina alla ricerca di soluzioni possibili, pur con l’apprezzabile impegno di tutti, non hanno condotto ad un risultato positivo come speravamo. Di tutte le manifestazioni di interesse degli ultimi mesi oggi non rimane traccia alcuna”.

“La Wellness Age srl – continua la nota del sindacato – è fallita. La Curatrice nominata dal tribunale di Reggio Emilia è già al lavoro. Il giorno 22/02/2016 in Reggio Emilia abbiamo incontrato la curatela per decidere il da farsi. L’annuncio della curatrice è stato per noi una condanna senza possibilità di appello. Si va alla cessazione dell’attività come dei rapporti di lavoro. I lavoratori, grazie anche agli interventi da noi messi in atto nei mesi precedenti, saranno retribuiti fino al 19/01/2016, ultimo giorno dell’azienda in bonis prima della dichiarazione di fallimento da parte del tribunale. Il restante periodo sino all’odierna data è sottoposto alle more della legge fallimentare. Fine della partita.
Ora, oltre a continuare nella tutela dei lavoratori nel percorso che porta alla disoccupazione e al recupero delle spettanze, non resta che chiederci cosa sarà dell’intera struttura. Come già detto in passato, il centro benessere formato da piscine, palestra e beauty era la vera attrazione del centro. Venendo meno questa importante e strategica parte dell’attività, il centro perde di attrattiva. È innegabile. Dobbiamo aspettarci una lenta ed inesorabile agonia?
È con immensa delusione che ci troviamo a scrivere queste meste righe. Avremmo voluto ben altro per il futuro di quei lavoratori e di quella struttura. Aver fatto tutto ciò che fosse possibile in una situazione simile non ci consola affatto”.