Bernardino Bosio all’attacco: “Ecco tutta la verità, e i numeri, sulle Terme di Acqui e sulla disastrosa gestione del PD “

Bosio BernardinoSono giorni di fuoco per il territorio acquese, che fra Ospedale, Terme e non lontano biodigestore (dovrebbe nascere ad Isola del Cantone: già Liguria, ma a due passi dal confine) è in assoluta fibrillazione.

Sul fronte Terme, in particolare, è il consigliere comunale (ed ex sindaco) Bernardino Bosio a sferrare un articolato atto d’accusa al Partito Democratico: “Rispondendo al PD e ad Ottria posso solo dire che il Pd è danno e beffa per Acqui Terme. Già Nel 1994, giunta Regionale Brizio sostenuta dal PDS cancellò l’ASL 75 e la accorpò a Novi Ligure, con le stesse motivazioni l’attuale giunta regionale a guida PD si ripete, favorire Novi Ligure a discapito dei cittadini acquesi, rei di non averli votati”.

Poi Bosio si concentra sulle Terme:
“Per tornare alle Terme: prima della sigla dell’accordo di programma dell’8 ottobreTerme nuova 1997 in un pranzo presso il ristorante Tarocchi di Terzo Enzo Ghigo ed il sottoscritto concordarono che la Città di Acqui Terme si occupasse della ristrutturazione Termale del centro città, mentre la regione Piemonte lo avrebbe fatto in zona Bagni, dove si decise di coinvolgere un architetto di fama mondiale con una conoscenza del mondo termale che solo i Giapponesi hanno! Io portai a termine il primo passo importante, la ristrutturazione del Grand Hotel Nuove Terme a 4 stelle, in soli 18 mesi, che si inaugurò il 20 dicembre del 2002 costato la cifra di 9.000.000,00 di €, meno di quanto dissipato per il Lago delle Sorgenti. Ora parliamo della ristrutturazione di Zona Bagni: io difendo il progetto Tange, che venne condiviso da politici e funzionari Regionali oltre che dal sottoscritto e costato più di 1.000.000,00 di € perché, come detto anche da chi lo ha visto ultimamente è, per la maggior parte una risorsa; ma date le accuse mi lusinga immaginare che la Regione, in cui la Lega Nord fino al 2000 era in opposizione, si piegò ai voleri di Bosio. Poi vennero le Terme targate PDS o PD. Da quando nell’aprile del 2005 ho dato le dimissioni da Vicepresidente di Terme di Acqui, i presidenti nominati da Bresso si sono “fumati” 23.000.000,00 di € tra capitale e contributi.. ben vero che è stato fatto “Il Lago delle Sorgenti” poco meno di una decina di milioni di euro, spesi in un contesto disastrato, come se a casa nostra rifacessimo il “cesso” con i marmi di Carrara e rubinetti d’oro, ma piovesse dal tetto, le crepe nei muri e i pavimenti disastrati! Il danno ulteriore è, che facendo i conti bene, quell’opera d’arte costata 4.500,00 € al metro, non fa una “lira” di utile.

Inoltre quanti milioni di € hanno perso ogni anno i Presidenti del PD? ben più del costo del progetto Tange! Per passare poi alle argomentazioni di Ottria sul mancato versamento di quanto dovuto.. la società (per legge) è obbligata al versamento di quanto stabilito in gara esclusivamente alla firma dell’atto, se chi vende è in grado di vendere quanto promesso in bando pubblico; se l’atto di vendita è corretto e risponde ai requisiti di legge! La Società non ha effettuato il versamento dell’importo di Euro 1.646.572,60 richiesto da FINPIEMONTE a titolo di acconto sulla prima rata del prezzo di Cessione in quanto non era prevista dal Bando e quindi, per legge non pagabile, pena un possibile ricorso; inoltre era pronta a pagare per il giorno 31 dicembre, peccato che il Notaio al giorno 30 non avesse ancora indicazioni per predisporre l’Atto. Svizzeri sì ma stupidi no! Un invito al PD, ed in questo nello specifico al segretario Gariglio: perché non invia tutto il materiale, quali i quattro o cinque atti, sulla cessione di Terme di Acqui, difformi tra di loro, per la verifica in via preventiva della legittimità, a Magistratura, a Corte dei Conti e all’Autorità Nazionale Anticorruzione? Potrebbe verificare inoltre il tipo di ruolo svolto nella trattativa dal presidente di Terme Avv. Ambrosini, suo testimone di nozze, e naturalmente chiedere all’interno del suo partito a chi si riferiscono quando parlano di imprenditori interessati, e con quale atto pubblico sono stati scoperti”.