I dati su cui porre l’attenzione in merito alla questione della vendita della società Terme di Acqui Spa – sostiene il consigliere regionale PD Walter Ottria – sono sostanzialmente due: «da un lato il CdA dell’azienda ha, nella giornata di lunedì 11 gennaio, revocato la vendita delle quote societarie alla Holding South Marine Real Estate SA che, sebbene risultata vincitrice del bando pubblicato l’estate scorsa, non ha mai versato nemmeno una piccola parte di quanto dovuto».
«Il secondo aspetto è legato alle vicende più vicine agli acquesi: in questo caso la Regione – nelle parole dell’Assessore alle partecipate De Santis – manterrà la sua presenza per garantire la necessaria continuità aziendale immediata».
È questo però un problema spinoso perché né l’Ente pubblico né FinPiemonte Partecipazioni avranno la possibilità di gestire a lungo l’azienda acquese anche perché già venerdì è previsto che il Governo nazionale licenzi una Legge che vieterà tale pratiche in tutta Italia.
«Per tutte queste ragioni – sostiene ancora Ottria – ad oggi la soluzione più vicina è quella di valutare la cessione o l’affidamento di uno o più rami d’azienda o dell’intera attività. Tale percorso avrà un’elaborazione abbastanza breve, ed in questo periodo si cercherà di vagliare eventuali interessamenti da parte di singoli, gruppi o aggregazioni».
«Il punto fondamentale su cui mi sento di poter esprimere il mio auspico è quello – conclude Ottria – che il territorio acquese possa essere protagonista, attraverso un coinvolgimento vero di tutti gli attori locali, istituzioni, realtà produttive ed economiche e rappresentanze sociali si renda parte attiva nel ripensare le Terme per Acqui, provando ad immaginare un progetto di ampio respiro, capace di esprimere la nostra identità territoriale e culturale».