Michelin, c’è l’accordo: nessun licenziamento a Spinetta, stabilizzati 160 interinali. Intesa raggiunta anche alla Guala Pack

Michelin SpinettaFinalmente qualche schiarita nel settore industria dell’alessandrino, in una fase finale dell’anno in cui si sono rincorse notizie di crisi, riorganizzazioni, possibili chiusure.

Ieri, invece, accordi positivi sia sul fronte Michelin che Guala Pack.

Partiamo da Michelin. Dopo la grande paura delle scorse settimane, con l’annuncio di 578 esuberi negli stabilimenti internazionali della multinazionale dei pneumatici, e una strenua trattativa su più fronti, il risultato conseguito sembra accontentare un po’ tutti.

Nello stabilimento di Spinetta Marengo, in particolare, si creereanno 15 nuovi posti di lavoro con la riorganizzazione dei magazzini, e si tratterà di 15 ricollocazioni interne.

In più, verranno stabilizzati i 160 interinali, che saranno assunti a tempo indeterminato. Per i rimanenti lavoratori sarà attivata la mobilità, ma soltanto volontaria.

Soddisfazione viene espressa dalle segreterie nazionali e territoriali di FILCTEM-FEMCA-UILTEC: “Un mese fa la Michelin Italiana annunciava un pesante piano di riorganizzazione con la conseguente previsione di 580 lavoratori eccedenti nei
diversi Siti del Gruppo. La scorsa notte presso l’Unione degli Industriali di Torino
dopo una lunga e impegnativa vertenza fra le OO.SS. dei settori della gomma e
metalmeccanico e i Responsabili aziendali è stato sottoscritto un verbale di
accordo che già da oggi è sottoposto al giudizio e al voto di tutti i lavoratori interessati.
Con l’accordo sottoscritto la Michelin Italiana si impegna fra l’altro:
· A investire negli stabilimenti italiani complessivi 180 milioni di euro al
netto delle spese correnti e del Piano Sociale con i quali rafforzare e
consolidare la presenza industriale, logistica e commerciale della
Michelin Italiana e a escludere ulteriori interventi strutturali di
ridimensionamento dei siti italiani nei prossimi cinque anni.
· A ricollocare nel proprio perimetro il personale eccedente nei Siti di
Fossano, Torino Stura, Tribano e Alessandria per un totale di circa 362
lavoratori cosi ripartiti: Alessandria 15, Cuneo 235, Torino 85, Siti Esteri 30. Nello stabilimento di Fossano, la cessazione delle produzioni sarà progressiva sino al giugno 2017 ed entro quella data la produzione di cerchietti sarà trasferita nello stabilimento di Cuneo.
· A favorire con una serie di strumenti organizzativi ed economici la ricerca
di soluzioni esterne al perimetro aziendale.
· A ricorrere alla mobilità su base volontaria e a varie forme d’incentivazione e sostegno al reddito.
· A ricercare a fianco delle Istituzioni soluzioni di reindustrializzazione dei siti di Fossano e Tribano attraverso l’azione in particolare della Fondazione Michelin Sviluppo.

Entro gennaio 2016 dovranno esser raggiunti nell’ambito di ogni sito specifici accordi di flessibilità organizzativa e produttiva che consentiranno la stabilizzazione a tempo indeterminato e part-time di 280 contratti di lavoro attualmente a tempo determinato ed in somministrazione.
Con l’accordo sottoscritto le Parti si sono date atto che il complesso delle misure individuate se correttamente applicate sono condizione sufficiente a risolvere il problema degli esuberi dichiarati dall’Azienda e del fabbisogno di occupazione stabile.

L’accordo è il risultato della lotta, della partecipazione, dell’intelligenza dei lavoratori, dei rappresentanti sindacali di fabbrica e delle organizzazioni sindacali dei diversi settori coinvolti, che hanno saputo darsi obiettivi condivisi e agire con coerenza e spirito unitario.
Con queste qualità si potranno affrontare e superare le sfide che ci attendono e dalle quali dipendono: la continuità produttiva, occupazionale e il futuro stesso della Michelin nel nostro Paese”.

 

Sempre sul tema Michelin interviene anche il presidente della Regione PiemonteChiamparino Sergio Chiamparino: “La Regione Piemonte accoglie con soddisfazione l’annuncio dell’accordo sul piano strategico Michelin, in grado di offrire una prospettiva certa a tutti i 580 lavoratori che erano stati dichiarati in esubero nelle scorse settimane. Pur all’interno di un piano di razionalizzazione industriale che sembra inevitabile, l’azienda e i sindacati hanno gestito con grande serietà una situazione per molti versi complessa, garantendo i posti di lavoro per i dipendenti degli stabilimenti piemontesi e confermando il futuro produttivo del gruppo nella nostra regione. La Regione Piemonte conferma da subito la sua disponibilità a trovare, insieme alle parti, eventuali soluzioni per la reindustrializzazione dei siti che potrebbero essere dismessi, in particolare quello di Fossano”.

Guala PackPoi c’è la Guala Pack, stabilimento di Castellazzo Bormida. Lì il ricorso alla cassa integrazione fino alla fine di dicembre faceva temere per il futuro scenari peggiori, che sembrano scongiurati.
E’ stato infatti trovato un accordo tra la proprietà e le rappresentanze sindacali, che prevede il ricorso ai contratti di solidarietà per due anni per un massimo di 200 lavoratori, e investimenti in nuovi impianti per 5 milioni di euro.