Il ruolo dello Stato nelle crisi: UPO e Fondazione CrAl presentano un convegno e un volume sul tema

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“Crisi cicliche, crisi strutturali. Quale ruolo dello Stato?” è il titolo del convegno organizzato da Università del Piemonte Orientale e Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria per rispondere a interrogativi che, in un periodo di crisi economica e disoccupazione in crescita, si fanno sempre più pressanti.

Lunedì 30 novembre, dalle ore 14.30, presso la Sala Conferenze Palatium Vetus di Alessandria (P.zza della Libertà 28), Pier Angelo Taverna – Presidente della Fondazione – e Salvatore Rizzello – Direttore del Dipartimento di Giurisprudenza e Scienze Politiche, economiche e sociali dell’UPO – introdurranno i massimi esperti del settore per sviluppare un dibattito tra politica ed economia.

Porteranno il proprio contributo Terenzio Cozzi, professore emerito di Economia politica, Giorgio La Malfa, ordinario di Politica economica e Gabriele Barbaresco, direttore Ricerche & Studi S.p.A. del Gruppo Mediobanca. Nel corso del convegno è anche previsto un momento di ricordo del professor Luciano Gallino, recentemente scomparso.

Il convegno sarà anche l’occasione per presentare la ricerca “Crisi economica, disoccupazione giovanile: proposte di esperimenti sociali”, realizzata dall’Istituto di Ricerca Sociale del DiGSPES, con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria.

L’idea della ricerca è nata nell’ambito di un gruppo di sociologi ed economisti delle Università del Piemonte Orientale e Torino, fra i quali Maria Luisa Bianco, Guido Ortona, Bruno Contini, Nicola Negri, Francesco Scacciati e Pietro Terna, da tempo impegnati a elaborare un progetto di politica economica keynesiana che possa far uscire il nostro paese dalla crisi, mediante la creazione di lavoro per i giovani nei servizi pubblici qualificati. La scelta del tutto controcorrente in favore della Pubblica Amministrazione deriva dal fatto che il settore pubblico in Italia, contrariamente a quanto si sostenga, è sottodimensionato – e anche sottoscolarizzato – rispetto agli altri paesi comparabili al nostro, e perché buoni servizi pubblici sono una precondizione cruciale per lo sviluppo, per la difesa e valorizzazione di ambiente e patrimonio culturale, per il benessere dei cittadini.

«In regime di fiscal compact e vincoli europei di bilancio – ha spiegato la prof.ssa Bianco – due possibili strategie di finanziamento di una politica keynesiana sono il prelievo fiscale progressivo sulle ricchezze mobiliari superiori a 130 mila euro e donazioni spontanee dei cittadini. La ricerca è stata pensata proprio al fine di testare la praticabilità di queste due modalità di finanziamento, mediante rilevazioni su due campioni, uno nazionale, l’altro piemontese, costituiti da soggetti nella fascia 45-75 anni, vale a dire soggetti che per età non possono essere destinatari delle politiche sulle quali sono chiamati a esprimersi».