La sinistra ferroviaria [U Gnacapiöğ]

Bona Giorgiodi Giorgio Bona
L’Italia è il paese dove sembra che abbiano fatto la scoperta dell’acqua calda. Partendo dal presupposto che il Renzismo ha smantellato gli ultimi residui di una sinistra che in precedenza l’accoppiata vincente D’Alema-Veltroni aveva cancellato con la grande strategia del voto utile e che aveva funzionato, se non altro, almeno, a livello istituzionale.

La sinistra radicale era stata azzerata e veniva a mancare una rappresentanza consistente. Dobbiamo dire che la sinistra ci ha messo tanto del suo e che questi nominati geni della politica non hanno dovuto fare molta fatica a dare il colpetto finale.

Ecco dunque che oggi, dalle fronde parlamentari del Partito Democratico, qualcuno annuncia che si stia smarrendo un’identità di sinistra in questo paese.
Meno male che se ne sono accorti. Ma questi, prima in che mondo vivevano?

Proviamo a entrare nella fantastoria e immaginare il Partito Democratico un partito di sinistra, o meglio, di centrosinistra. So che facciamo fatica a crederlo, possiamo sforzarci con un po’ di immaginazione.

Allora, io che non sono un pischello e che nella realtà universitaria del movimento, quella politicizzata e impegnata, ero spettatore ai tempi della corrente lombardiana che nasceva nel Partito Socialista, che noi provenienSignorile Claudioti dalla grande ideologia comunista avevamo definito la Sinistra Ferroviaria, e non so neppur dire per quale motivo (credo che questo derivasse dal fatto che Claudio Signorile,nella foto, lombardiano, fosse Ministro dei Trasporti), ecco, quella sinistra aveva l’ambizione di essere l’anima critica e morale dell’intera sinistra.

Ma quel progetto, con l’operazione del Midas, diede vita al nuovo corso socialista, una scelta di appoggiare il nenniano Bettino Craxi rispetto ad Antonio Giolitti della corrente lombardiana, che provocò lacerazioni anche alla base.
Quasi subito Craxi sostituì l’alternativa di sinistra con l’alternanza diventata governabilità e poi, via via, degenerata nell’occupazione del potere.

Successivamente, alcuni esponenti della sinistra socialista, quella lombardiana, o ferroviaria se preferite, il cui capo divenne Claudio Signorile nel 1976, si rivelarono davvero penosi perché furono usati nella fase dell’ascesa e del consolidamento di Craxi.
Oggi mi sembra di rivivere un film già visto. Ecco perché all’interno del PD si scopre l’acqua calda.

Si è persa l’identità di sinistra. Ecco allora che sta nascendo la nuova sinistra. Ci si è accorti della mancanza di un progetto a sinistra. E allora forza alla nuova sinistra ferroviaria.

Da oggi forse qualcuno si sentirà ancora rappresentato. Roba da altri tempi.