Expo finita: tempo di bilanci

Expo finita, momento di bilanci. Non ci sono andato ma ho parlato con diverse persone che lo hanno fatto.

Lo dico perchè sono stati davvero bravi gli organizzatori e se vedete gli ultimi spot di RAI 2 sono un manifesto politico/ideologico per convincere tutti. Spesso ho letto post di militanti contro l’Expo che dicevano e cercavano ancora adesso, che c’è andata poca gente e non è così, lo dicono i fatti.

Si è detto che alcuni padiglioni dovevano ancora finirli ad inizio apertura, ma la sintesi, se ragioniamo sulla forma è che l’EXPO è stato un successo di pubblico.

Non è vero che per mangiare dovevi spendere 115 euro come alcuni post su FB dicevano, certo era possibile, ma con 10 euro mangiavi una pizza ed una birra o un Kebab. Non allungo perché le incongruenze di chi a priori lo criticava nella forma e nei modi deve prendere atto che nell’insieme c’è stata una buona gestione e sviluppo, molti stand erano interessanti, molte le novità tecniche, le diversità di modi agricoli rappresentati da ogni continente.

Ma il punto è stato proprio lì! La voglia di dimostrare che era robaccia l’Expo ha preso il sopravvento sui temi più profondi e importanti. E le proteste iniziali in cui chi pensava di avere in mano le chiavi della critica e della possibile opposizione si sono consumate in quel giorno di scontri dove il nemico erano i “Black Block“ che con la stupidità superficiale delle loro azioni hanno dato un assist al governo per far partire una campagna di sdegno contro le violenze gratuite che ha stoppato ogni opposizione a seguire. L’opzione se contesti l’EXPO sei un Black Block ha convinto fermando sul nascere la manifestazione che si stava formando pacifica ed agguerrita di valori e idee ben più potenti dei sanpietrini.

L’EXPO è un insieme di cementificio fatto con già l’idea di essere demolito al 70% ed il resto lottizzato in Milano.
Lo era perchè i governi che hanno partecipato, nostro compreso, non venivano per risolvere la fame nel mondo ma con mire sul TTIP o altri patti scellerati che hanno il perno nel dogma: che nulla cambi!
E’ stata la fiera delle multinazionali che si sono trovate a far la parte del leone già negli sponsor iniziali Coca Cola e Mc Donald.
Non hanno usato l’avvenimento per fare accordi per diminuire lo spreco alimentare, per favorire l’agricoltura a km zero è stata l’esposizione retorica di quanto nel mondo potrebbe essere fatto, le possibilità oggettive che ci sono per eliminare davvero la fame nel mondo, cosa che non succederà affatto.

La prima stesura del progetto dell’Arch Boeri era ben diversa, come diceva Carlin Petrini (presidente dello Sloow Food) metteva al centro agricoltori e agricoltura con tanti tendoni mobili dove si poteva dire le stesse cose, ma non era abbastanza redditizio per chi costruiva e si sono inventate figurazioni diverse per sfamare le multinazionali nostrane di cemento e lusso. Proprio quelle tecnologie di risparmio e irrigazione, di sviluppo sostenibile e tecniche di riciclo naturale delle terre e dei loro prodotti sono la dimostrazione mentre chi ha visitato non ha avuto modo di riflettere, che la tecnica c’è non c’è da inventare niente, manca la volontà politica di applicarle su scala di massa  14/15 miliardi (il costo circa dell’applicazione in Italia del reddito minimo di cittadinanza) di spesa complessiva e del 70% delle opere non resterà nulla, ne vie d’acqua mai funzionate , ne regole per cambiare davvero la vita nel pianeta e in Italia.

In un momento in cui nei territori agricoli i rigagnoli diventano fiumi in 24 ore e spazzano tutto , in cui il cambiamento climatico in corso dato da uno sviluppo dannoso della società rende certe coltivazioni assurde e negative per il consumo di acqua, di suolo.
In un momento in cui importiamo in base ad accordi presi a Bruxelles aranci marocchini e i siciliani lasciano marcire i loro sulle piante.

In un momento in cui di 7.000 aziende che si occupano di distribuzione alimentare ben 5.000 sono in odore di mafia e per loro km zero non va assolutamente bene.

Questo Expo è stato un grande spot elettorale voluto da Renzi e Martina vuoto di contenuti e senza tangibili cambiamenti provocati e chi ha giocato con loro è già oggi ripagato con promesse e poltrone succose.
Quelli erano nostri soldi e nessuno ha chiesto il permesso di usarli. Solo chi non va dentro le cose, non si aggiorna continuerà a dire che bravi sono stati e che bello l’EXPO.

Ritrovare profondità di pensiero ed evitare bufale superficiali è una piccola autocritica che mi pare necessaria, non è cambiato nulla nel modo di fare del governo e dei grandi gruppi di potere legati all’agricoltura ed alla sua trasformazione, la lotta continua….

Gianni Gatti – Alessandria