Le Streghe [Very Art]

Tre streghe homedi Cristina Antoni

 
Il clima nebbioso di questi giorni, suggestivo e tipico della stagione autunnale, ha permesso di avvicinarci con lo spirito giusto, e quindi con un tocco di curiosità per il brivido, alla notte più magica dell’anno, quella di Halloween, o meglio, per dirla con le nostre tradizioni, la notte di Ognissanti. La luce si fa breve, la notte impera ed il confine che separa il mondo terreno da quello del soprannaturale come per incanto si fa sottile ed il contatto con ciò che non è visibile nel quotidiano pare finalmente possibile.

Anche nella storia dell’arte possiamo osservare bellissime opere che riguardano l’occulto.

La Gran Bretagna dell’Ottocento, patria dei romanzi gotici, ha dato i natali anche ad una produzione artistica su questo tema, ad opera di Fussli e Blake, artisti che si ispirarono a Milton e a Shakespeare. Le loro opere inquietanti affascinano per la straordinaria bellezza che attribuiscono al Demonio, a streghe, elfi e folletti, personaggi attinti dalle superstizioni popolari, in una commistione di burlesco e tragico. Di particolarissimo fascino è l’opera di Heinrich Fussli.

John Heinrich Fussli (1741-1825) fu letterato e pittore svizzero, di stileStreghe 2 romantico. Abilissimo disegnatore, si ispirò all’antico e a Michelangelo, e ai grandi autori classici e neoclassici, ma scelse sempre soggetti romantici, ricchi di pathos ed immaginazione, gesti violenti e atmosfere magiche, anticipando nei suoi dipinti alcuni temi dell’Espressionismo e del Surrealismo. Egli amava definirsi come ‘il pittore ufficiale del Diavolo’. Goethe lo descriveva come ‘un manierista geniale che fa la parodia di sè stesso’. I Surrealisti lo veneravano come un maestro. Gli Espressionisti lo esaltavano come un precursore.

In Fussli L’orrido ed il gotico divengono espressione di una situazione di disagio derivante dal rapporto uomo-natura e dall’alienazione dell’io causata dalla Rivoluzione industriale, che dilaga in Inghilterra, dove egli si trasferisce dal 1764.
I demoni di Omero, Shakespeare, Milton, sono nelle sue tele le personificazioni delle forze della natura. La sua inclinazione per il lato oscuro si snoda come un filo conduttore di tutta la sua produzione artistica e si manifesta nelle figure femminili, raffigurate talvolta come dolci fate ed altre come terribili streghe, crudeli ed erotiche ‘femmes fatales’ o vittime innocenti di malvagi mostri.

Streghe 3 incuboCon la sua opera Fussli si rende quindi portavoce di un mondo visionario che trae linfa dalla perdita delle certezze dell’uomo nei confronti della ragione e della storia. Ragione e sentimento sono i due poli su cui si dibatte il lavoro dell’artista: la fantasia liberata (il sonno della ragione genera mostri). Come per Goya anche per Fussli il mostruoso deriva da un atteggiamento irrazionale ed ecco quindi che la finalità ultima della pittura gotica è proprio quella della critica sociale e storica che mira alle classi più agiate dedite a pratiche esoteriche.
Le streghe ed i demoni di Fussli indossano gli stessi abiti e gli stessi gioielli ed assumono gli stessi atteggiamenti stereotipati dell’alta società del tempo.

In questo egli è un artista profondamente moderno che percepisce la crisi dell’uomo contemporaneo, costretto in una realtà dove lo stato naturale non trova più la sua giusta collocazione.

Ne ‘La follia di Kate’, del 1806/7, il soggetto è un personaggio romanticoStreghe follia di Kare, colto in tutta la sua allucinata intensità. La ragazza, protagonista della tela, è circondata da un’atmosfera di simbolica tempesta mentre sullo sfondo scuro il mare agitato ricorda la morte dell’amato annegato in mare, tragico evento che ne scatena la follia.

Ne ‘Le Streghe’ (1783), Fussli prende ispirazione dal Macbeth di Shakespeare, atto I, scena III, versi 39-47, quando Macbeth e Banquo incontrano le streghe sulla piana e queste gli predicono che diverrà re di Scozia. Con quest’opera, attualmente conservata nel Kunsthaus di Zurigo, viene rappresentata la parte più nascosta e misteriosa della magia, dell’immaginazione che si trasforma spesso in incubo. Il fondo buio, gli spazi non ben definiti, la mancanza di punti di riferimento e di prospettiva, rendono l’opera carica di tensione emotiva.