Quarto Potere [Il Flessibile]

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di Dario B. Caruso.

Alcuni giorni fa ho avuto occasione di incontrare un ex direttore di un importante giornale.
Ora è in pensione.
Vuole godersi gli ultimi decenni e quindi – mi dice – ha pensato di ritirarsi; resterà comunque in redazione per dare una mano ai colleghi ma non più di tanto.
Ha visto le numerose iniziative di rilievo che ho realizzato in estate e (senza che io gli chiedessi alcunché) accenna al fatto che non ha potuto fare nulla per promuoverle sul quotidiano in questione.
“Sai, le cose sono cambiate…”
Cambiate da quando? E soprattutto per chi?
Non mi sono accorto di alcuna differenza, non ho visto un cambio di direzione, piuttosto un segno di continuità.

citizen_kane_flexEcco qui l’esempio imperfetto di Citizen Kane – penso sorridendo dentro e forse anche fuori – quello che volendoti far pesare il suo ruolo ti alleggerisce il tuo, di ruolo.
Sono le peggio figure del nostro Paese.
Sappiamo bene tutti che per avere uno straccio di colonna sui quotidiani è necessario conoscere un politico o un imprenditore.
Sai che novità.
Io però non ho chiesto nulla. Non voglio indebitarmi.

So da troppo tempo che direttori e giornalisti molte volte non conoscono il valore delle notizie. Non sono abbastanza colti.
Ed è per questo motivo che dilaga la cronaca nera o rosa: l’una cruenta e quindi tangibile e l’altra pruriginosa poiché presunta. Entrambi facili in quanto convenzionali.

Le cose che accadono e che cambiano davvero il mondo senza fare rumore non vengono percepite da chi non ha un occhio, un orecchio e un intelletto sensibili.
Ecco, Orson Welles aveva identica umanità ma un occhio lungo.
Il Quarto Potere di oggi è figlio dell’ignoranza e supino alle necessità del potente di turno. Ignorante.
Che tristezza.
Non c’è più la brutta carta stampata di una volta.