A giugno scorso, su segnalazione dell’associazione AFA (Amici delle ferrovie e dell’ambiente) e di alcuni attivisti e cittadini, ho inviato un’interrogazione parlamentare alla Commissione Europea riguardo il Terzo Valico e il suo effetto sul parco naturale “Capanne di Marcarolo”, che è un sito d’interesse comunitario (SIC) per via della presenza di habitat protetti.
Con questa interrogazione ho fatto notare l’assenza di un vero studio d’impatto conforme alla normativa europea che analizzasse le conseguenze di un’opera di tale portata su un ambiente così delicato.
La Commissione Europea mi ha dato ragione, affermando che “è al corrente del fatto che il progetto potrebbe avere un’incidenza significativa” e che “ritiene necessaria un’opportuna valutazione (d’impatto)” precisando che “è compito delle autorità nazionali assicurare la corretta applicazione della direttiva e predisporre la valutazione”.
Le autorità italiane competenti dovranno dunque agire al più presto, e in caso di
violazione la Commissione provvederà a contattarle per verificare che la legislazione dell’UE venga applicata correttamente.
Se in Italia è facile scriversi le leggi a proprio uso e consumo per regolarizzare ogni tipo di porcata, fortunatamente lo stesso non avviene in Europa…
*Portavoce del MoVimento 5 Stelle al Parlamento europeo