Un meraviglioso arazzo di Rubens per Expo 2015 [Very Art]

Carestia homedi Cristina Antoni

 

Da qualche giorno e fino al 31 ottobre è possibile ammirare nel Padiglione della Santa Sede in Expo 2015 il prezioso arazzo di Rubens ‘L’istituzione della Carestia’ (1632-1650). Il dipinto l’Ultima Cena di Tintoretto, che è stato esposto per il primo trimestre di Expo, è stato visto da 450.000 visitatori ed è ora tornato nella sua sede, la Chiesa di san Travaso a Venezia.

L’arazzo di Pieter Paul Rubens è stato invece preso in prestito dal Museo Diocesano di Ancona. Esso ha un enorme valore storico, artistico e religioso, ed anche un considerevole valore intrinseco. Operai e tecnici specializzati hanno tra il 27 ed il 29 luglio, con una delicatissima operazione, srotolato l’arazzo e l’hanno sistemato su unNatività Rubens grande telaio inclinato rivestito di velluto grigio. Date le imponenti dimensioni (5 metri per tre) ed i colori brillanti, l’impatto scenico dell’arazzo di Ancona incanterà migliaia di visitatori ogni giorno per i prossimi mesi. Nel Museo Diocesano sono conservati altri tre arazzi rubensiani realizzati anch’ essi nella prima metà del Seicento.
L’Istituzione della Carestia raffigura Cristo con Pietro alla sua destra e Giovanni alla sua sinistra nel frangente della consacrazione del pane e del vino. Tra gli apostoli si distingue Giuda che si gira verso lo spettatore, con il mento appoggiato sulla mano, non partecipe e distratto.

L’opera declina l’Ultima Cena nella variante iconografica della Prima Comunione degli Apostoli. Tale interpretazione eucaristica infatti tornò in auge e prevalse nelle rappresentazioni in epoca controriformistica, quando la Chiesa ribadì il valore dottrinale dei Sacramenti, ed in particolare dell’Eucarestia. Il messaggio che il Vaticano intende trasmettere ai visitatori di Expo attraverso la scelta di esporre quest’opera è chiaramente quello di un cibo che educa, un Dio che diviene pane, il nutrimento per l’anima.

Rubens 2L’arazzo venne rinvenuto per la prima volta nel 1821 nella sacrestia della Chiesa del Santissimo Sacramento ad Ancona. L’arte dell’arazzo nacque nelle Fiandre e da lì si diffuse in tutta Europa. Il merito del ritrovamento dell’opera è del Conte fermano Alessandro Maggiori. Egli infatti riconosce negli arazzi rinvenuti nella Chiesa del sacramento di Ancona l’opera di Rubens. Sono quattro gli arazzi conservati in un armadio sopra la sacrestia e raffiguranti ‘L’ ultima Cena’, ‘L’Assunzione di Maria’, ‘La resurrezione di Cristo’ e ‘la Natività’, e per dirla con le parole del Maggioni: ‘Lavorati in Fiandra per scudi 500 l’uno e che si espongono nelle rispettive solennità sopra l’altare principale’.

Si sono conservati in splendido stato e con colori brillanti proprio perché raramente esposti, soltanto durante la seconda guerra mondiale subirono dei danni causati da alcune schegge.di una bomba.

Gli studi fatti sinora non hanno chiarito quando essi siano giunti ad Ancona e perTintoretto ultima cena merito di chi. Probabilmente la committenza risale a metà del Seicento nell’ottica della fitta rete di scambi internazionali favoriti dalla presenza nel capoluogo dorico di numerosi mercanti d arte europei.
Rubens svolse un ruolo fondamentale nel favorire l’evoluzione dell’arte dell’arazzo a Bruxelles. La scelta dei quattro soggetti trattati negli arazzi di Ancona si inquadra nel clima culturale della Controriforma.