Esimio professor Eco, questa volta merita un bel 2! [Le pagelle di GZL]

Eco Umberto nuovadi Graziella Zaccone Languzzi

 

1) A Umberto Eco, per questa frase: “I social media danno diritto di parola a legioni di imbecilli che prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino, senza danneggiare la collettività. Venivano subito messi a tacere, mentre ora hanno lo stesso diritto di parola di un Premio Nobel. E’ l’invasione degli imbecilli”.
Umberto Eco attacca internet ad una conferenza stampa, dopo aver ricevuto l’ennesima laurea honoris causa, sull’ argomento “Comunicazione e Cultura dei media”. Seguendo questa vicenda e utilizzando il mezzo degli “imbecilli” vale a dire il web, leggo che quando finisce di parlare scrosciano gli applausi dei presenti, ed Eco sorridente rincara la dose: “La tv aveva promosso lo scemo del villaggio rispetto al quale lo spettatore si sentiva superiore. Il dramma di Internet è che ha promosso lo scemo del villaggio a portatore di verità” e ancora, Eco invita i giornali “a filtrare con équipe di specialisti le informazioni di internet, perché nessuno è in grado di capire oggi se un sito sia attendibile o meno” .
Eco vede un futuro per la carta stampata. “C’è un ritorno al cartaceo. Questo mi dice che c’è un avvenire, il giornale non scomparirà almeno per gli anni che mi è consentito di vivere. A maggior ragione nell’era di internet in cui imperversa la sindrome del complotto e proliferano bufale”. Che effetto mi ha fatto leggere l’Eco-pensiero? Presunzione, arroganza, altezzosità, boria, supponenza: d’altra parte ho sempre rilevato snobismo in questo da altri (e non da me) ritenuto “un monumento alessandrino”. Solo i premi Nobel, l’intelligente e supremo Eco, i guru del giornalismo cartaceo, hanno il diritto di esprimersi? Compro i libri di Eco, ma dopo due pagine fatico a proseguire perché mi perdo nella comprensione, non penso di essere unica, solo “rare intelligenze” arrivano fino in fondo. Al contrario quanti scritti di “imbecilli” riescono a farsi comprendere da chiunque?
Voto: 2

2) A Chi? Non so tirare fuori un responsabile su ciò che andrò a informare su questaComune di Alessandria 3 pagella che ha dell’assurdo ed incredibile. Sto parlando delle regole legislative e burocratiche stabilite nel DISSESTO di un Ente pubblico. Qualcuno dirà: “ma il responsabile è chi l’ha provocato!” Rispondo: “non ci penso minimamente, non faccio parte del popolo credulone!” Quindi giunti a tre/quarti di questa story sul dissesto, via via che un po’ di nebbia si sta diradando su punti bui, di responsabili ce n’è tanti, e chi ci rimette? Il cittadino onesto, contribuente e fin troppo paziente. Andiamo al fatto. In questi giorni un creditore del Comune di Alessandria ha ricevuto una lettera di tre pagine dalla “COMMISSIONE STRAORDINARIA DI LIQUIDAZIONE” (Commissari designati dalla Cancellieri, ex governo Monti i Dottori Zarcone, Lo Destro, Forneris), e a farla breve dice che: “Con riferimento all’istanza di ammissione alla massa passiva presentata a questa Commissione si trasmette, allegata alla presente, copia del verbale di deliberazione – Avverso il provvedimento di cui sopra è possibile esperire ricorso giurisdizionale al Giudice Civile, negli ordinari termini di prescrizione – distinti saluti” Questo nella lettera accompagnatoria che annuncia subito al malcapitato che non prenderà un cent. E a mio pensare suona così: “Caro creditore, non ti dò niente di ciò che ti spetta legittimamente, figuriamoci se ti aspettavi gli interessi dal tempo che attendevi l’onorabilità di un debito da parte della pubblica amministrazione. Caro creditore su una cifra di 3000 euro tu hai anticipato IVA e tasse allo Stato senza avere incassato, e lo Stato ti ringrazia dandoti questa bastonata sui denti”. Nella pagina che segue, incredibili sono le motivazioni del diniego del pagamento e viene dichiarato che: “la fattura risulta sì registrata al protocollo dell’Ente, ma non risultano però determinazioni dirigenziali di assunzione del relativo impegno di spesa; PRESO ATTO inoltre, che nella medesima nota è specificata l’impossibilità di accertare l’effettiva esecuzione della prestazione riferita al credito vantato in quanto NEL PERIODO DI RIFERIMENTO ERA PRESENTE UN DIVERSO RESPONSABILE DI SERVIZIO”. A questo punto che sa di ridicolo faccio un esempio: per ogni burocrate, amministratore, governatore etc. che lascia un incarico, tutto ciò che ha determinato viene annullato? Cittadino contribuente e creditore cornuto e mazziato.
Voto: 2

 

Alessandria 20183) Alla Sindaca di Alessandria, che tra una critica e l’altra nei confronti del predecessore, dopo aver “ereditato” il ponte Meier, oggi punto di vanto di questa amministrazione, dopo aver ereditato il PISU e forse altro di utile, ora ripesca “Alessandria 2018” già ben confezionato e servito su un piatto d’argento. La notizia da CorrierAl: “Palazzo Rosso: ecco il testo completo del nuovo programma di (fine) mandato”.
Il titolo del documento: “IL RISANAMENTO E LO SVILUPPO: UN’UNICA SFIDA AGGIORNAMENTO DEL PROGRAMMA DI MANDATO del Sindaco MARIA RITA ROSSA giugno 2015” Mi butto nella lettura di un documento di 40 pagine, ma a pag.20 mi fermo ne ho abbastanza. A mio parere è il libro dei sogni ma ritorno indietro a pag. 14 perché ho letto questo titolo in neretto: “riconsiderazione dei progetti studiati e validati in sede di Piano Strategico “Alessandria 2018”. Il Piano Strategico “Alessandria 2018” fu siglato nel 2008 da Fabbio, al tempo sindaco, e da Pittatore, al tempo presidente Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria. La stessa affiancò diciassette istituzioni che avrebbero dovuto apportare le proprie competenze per favorire la crescita del capoluogo, quindi: Comune, Camera di Commercio, Unione Industriale, API, CNA, Collegio Costruttori, Ass. Libera Artigiani, Confcooperative, Legacoop, Confesercenti, Confagricoltura, Coldiretti, Ascom, Unicoop, Confagricoltura, Università “Amedeo Avogadro” e Politecnico di Torino. Ideatore e consulente incaricato della stesura del Piano Strategico della Città di Alessandria, e del coordinamento di 63 Enti pubblici e privati era Valerio Malvezzi, Segretario dal maggio 2008 all’ottobre 2011, e il costo se non ricordo male era oltre i 500 mila euro. Il 12 febbraio 2009 Bruno Vespa fu invitato a presentare il Piano Strategico di Sviluppo della città di Alessandria con la promessa di tornare nel 2018 e vedere i risultati; ma quali risultati? Concludo con un proverbio rivolto alla sindaca: “piuttosto che niente, meglio piuttosto”.
Voto: 2