Camillo (PD): “Sul dissesto la Lega le spara grosse”

Camillo-FabioFabio Camillo, capogruppo PD a Palazzo Rosso, replica alla Lega Nord in merito alle cause del dissesto, e alla sua evitabilità o meno. E davvero, anche se alle elezioni comunali mancano ancora due anni, il clima e i toni sono già, da entrambe le parti,  quasi da campagna elettorale.

E. G.

 

E’ partita la lotta all’interno del centrodestra su chi debba essere il futuro candidato sindaco di quella frammentata componente. Questo risulta evidente leggendo la presa di posizione della Lega Nord in cui si afferma di voler offrire una “libera interpretazione delle cause del dissesto comunale”.

Un’interpretazione talmente libera da essere fantasiosa e fortemente contraddittoria al proprio interno. Si spiega infatti come le più remote cause del dissesto risalgano all’amministrazione Scagni, salvo poi affermare che un “piano di rientro” nei quindici giorni precedenti alla sentenza con cui la Corte dei Conti ha deliberato il dissesto ne avrebbe evitato la dichiarazione. Verrebbe da chiedere, tra l’altro, perchè un piano credibile non l’abbiano presentato loro nei termini utili, cioè in cinque di amministrazione di centrodestra, cosa tra l’altro contestata dalla stessa Corte dei Conti.

Si dice anche che il “dissesto è stato utilizzato dalla sinistra per vincere le elezioni amministrative”, senza ricordare che la Corte si è espressa dopo le elezioni e non prima. Cose folli, ampiamente sbugiardate dalle 60 pagine della sentenza 260 del ’12 con cui la Corte dei Conti ha deliberato il dissesto, dalla sentenza n 6 del ’13 con cui molti amministratori di centrodestra sono stati condannati al risarcimento di oltre sette milioni di danno erariale, e dalla recente sentenza della stessa Corte che, nell’assolvere gli stessi dalle sanzioni accessorie, ripercorre in modo sintetico ma efficace i vari passaggi che hanno condotto al dissesto. Basta leggere numeri e atti ufficiali, prima di parlare. Quanto alla sentenza odierna con la quale il tribunale ha condannato ex sindaco e ragioniere capo ci asteniamo da ogni commento. Ci limitiamo a sottolineare come, se falso c’è stato, ci sarà stato anche qualcosa da nascondere.

Forse una situazione finanziaria “giunta al punto di non ritorno e senza alcuna concreta via d’uscita” (la citazione è tratta da pag. 27 della sentenza della sezione regionale della Corte dei Conti del 15 aprile u.s.). A chiedere scusa dovrebbe essere chi quella situazione ha contribuito a creare (al riguardo la Lega ha fatto parte dell’amministrazione Fabbio fino a fine ’11) e non chi si è assunto la responsabilità di risanare coordinando gli sforzi e i sacrifici della città. Ma si sa, in campagna elettorale si tende a spararle grosse…”

 

Fabio Camillo
Cpogruppo PD Consiglio Comunale Alessandria