‘Latitudine legno – Longitudine ferro’: coordinate per un dialogo tra Enzo Bersezio e Carlo Ivaldi

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Enzo Bersezio

La seconda stagione di attività espositiva della Kunsthalle Czarnetta a Vignale Monferrato si apre con una mostra che mette a confronto due autori e soprattutto le loro tecniche esecutive e i materiali diversi usati nell’ambito della scultura.

Il legno, con la sua calda consistenza e la sua duttilità nel lasciarsi sagomare e intervenire, anche pittoricamente, è la scelta, da sempre, di Enzo Bersezio, artista torinese molto noto anche in Alessandria per avere allestito mostre di alto interesse e grande qualità.

Il ferro, tagliente e freddo, ma altrettanto duttile con le sue possibilità di assemblaggio per saldature, è il materiale che da molti anni caratterizza il fare di Carlo Ivaldi, un giovane artista fra i migliori delle ultime generazioni.

Sorprendenti sono i risultati di questo dialogo perché il colore e la ‘morbidezza’ del legno, lavorato con attenzione e maniacale cura dei particolari di Bersezio si contrappone alla costruttività ‘spigolosa’ però foriera di invenzioni liriche e ritmiche di Ivaldi.

Il grande spazio, che vede integrarsi al suo interno le opere dei due artisti, diventa co-protagonista essenziale ponendosi come proscenio teatrale in cui ci si aggira fra le installazioni, a parete e a tutto tondo, non trascurando anche opere di più piccola dimensione, complementarmente fondamentali nel far rilucere l’iter creativo dei due scultori.

Il grande e monumentale ‘Tepee‘ di Bersezio, che attinge dalla cultura degli indiani nordamericani, già esposto nell’importante Simposio Internazionale di Scultura a Racconigi, campeggia al centro della sala e dialoga, dalle sue ‘aperture’, con le pareti occupate da tavole e bassorilievi che molto dicono del fare artigianale e della ricerca di forme archetipiche ed oggettuali delle culture primitive, operate dall’artista torinese.

Ampi segmenti semicircolari, uniti per adiacenti collegamenti, sono lo sviluppo ultimo dell’operare di Carlo Ivaldi che sta, sempre più, razionalizzando la dichiarata provenienza dalle poetiche melottiane con il conseguente privilegiare sonorità musicali fatte di equilibrio e rigore. Concatenamenti sospesi, piccole sculture di frammenti ferrosi, esili avvenimenti segnici ma ricchi di vitali intuizioni liriche sono le linee indispensabili per leggere con pienezza i valori che sono alla base del suo metodo compositivo-assemblativo.

La mostra si inaugurerà sabato 28 marzo alle ore 17,30 e rimarrà aperta sino al 10 maggio 2015 con orario: venerdì, sabato e domenica dalle 17,00 alle 20,00. Altri giorni per appuntamento.