Un amore così grande [Il Flessibile]

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di Dario B. Caruso.

Il 17 febbraio 1984 incontrai per la prima volta la ragazza che poi sposerò dieci anni più tardi e che tutt’oggi sopporta i miei capricci, i miei orari, la mia musica.

C’è una domanda che mi pongo spesso parlando tra me e me, quando sia stato il momento in cui è scattata la molla che mi ha fatto supporre che lei sarebbe stata la mia perfetta metà.
In questi giorni l’ho capito.
Niente a che vedere con san Valentino o altre ricorrenze comandate.
Stavo cercando di riparare un paio di occhiali da lettura, quelli da € 9,90 in cartoleria quando mi è tornato alla mente un episodio, forse la chiave di volta dell’essere la sua metà meno imperfetta possibile.

Ci fu una sera d’estate, quelle sere che anche se piove sono sempre dolci e tiepide, che ci trovavamo io e lei sotto il porticato di casa sua. Ci si raccontava le ultime utili inutilità del giorno tra un bacio e gli altri.
Improvvisamente – io seduto sul muretto basso e lei in piedi di fronte a me – devo aver detto qualcosa di terribilmente poetico o irresistibilmente romantico; presa da uno sorta di raptus gioioso si avvicina e mi abbraccia con forza stringendo il mio volto sul suo petto.
amore_grandeHo contraccambiato l’abbraccio con vigore più velato anche perché i miei occhiali da nerd ante-litteram all’atto della morsa si erano spezzati conficcandosi nello zigomo destro e sulla tempia sinistra.
Dopo qualche lunghissimo istante di doloroso entusiasmo, ci stacchiamo e ridiamo a crepapelle facendo la conta dei danni.
E vedo.
Vedo senza occhiali.
Vedo lei sorridente e felice.
Vedo me sorridente e felice.

Quegli occhiali rotti non li dimenticherò anzi li conservo ancora con religiosa devozione e solo oggi mi rendo conto di quale sia stato il motivo di tale inconscia conservazione: poiché grazie a quell’episodio ho imparato a guardare con nitidezza anche i contorni più confusi, a vedere i pregi con più vicinanza allontanando i difetti, a vedere dentro di me senza guardarmi fuori.
A cercare di vedere anziché vedere di cercare.
I grandi amori a volte nascono così.
Grazie a qualcosa che si rompe.