Stazioni di posta del Paesaggio: uno strumento per valorizzare i territori Patrimonio dell’Unesco. Ma dalla Fondazione CrAl arriva un segnale di allarme

Rossa Taverna Comaschi“Questo è stato un percorso cominciato dal basso, ma alla fine abbiamo ottenuto un risultato davvero molto importante” sono le prime parole di Gianfranco Comaschi, Presidente Associazione per il Patrimonio dei Paesaggi Vitivinicoli Monferrato e Langhe-Roero, in relazione a “Stazioni di posta del Paesaggio”, progetto di valorizzazione territoriale delle aree ad elevata qualità paesaggistica dell’Unesco, presentato giovedì mattina a Palazzo Ghilini, e che arriva dopo  il riconoscimento del Monferrato come Patrimonio dell’Umanità.

Predisposto dalla Provincia di Alessandria con il contributo della Regione Piemonte, ai sensi dell’Accordo di Programma sottoscritto nel dicembre del 2011, il progetto si è venuto ad inserire quale ulteriore strumento atto a promuovere il territorio, oltre che a proporsi come mezzo a supporto della candidatura stessa.

In particolare, il progetto, che interessa il Basso Monferrato (Core Zone) e il Monferrato Acquese (Buffer Zone), cercherà di mettere in risalto le potenzialità percettive dei territori interessati, esaltandone le peculiarità legate alla panoramicità (con la presenza dei tantissimi castelli), al contesto vitivinicolo e a quello rurale (cascine e fabbricati rurali), il tutto con lo sfondo scenico della corona della catena montuosa delle Alpi Nord Occidentali, panorama scenico decisamente suggestivo.

Nel progetto sono stati individuati due itinerari panoramici, uno per ambito territoriale, con possibilità di diramazioni ed integrazioni atti ad ampliare l’offerta turistica.
Per la precisione, ad essere interessati sono nove comuni del Basso Monferrato casalese (Vignale, Camagna, Frassinello, Rosignano, Ozzano, Cella Monte, Sala, Ottiglio ed Olivola) e quattro dell’Alto Monferrato acquese (Cassine, Ricaldone, Alice Bel Colle e Strevi).
In queste zone saranno individuati punti ad elevata panoramicità in cui sarà possibile godere, da parte del turista, di ampi scorci visivi.

Inoltre, lungo questi percorsi individuati, saranno predisposti dei totem che racconteranno la storia del paesaggio ed accompagneranno il turista come una sorta di Virgilio.

“Il riconoscimento che abbiamo avuto deve essere di sprone per valorizzare al meglio questo territorio, ecco perché sarà assolutamente importante che tutte le varie zone di Monferrato restino unite e coese. Serve, infatti, una strategia di unione per non sminuire questo importante traguardo raggiunto” ha aggiunto Comaschi.

Soddisfazione anche da parte di Rita Rossa, sindaco di Alessandria: “un territorio come il Monferrato non è ancora stato raggiunto dal turismo di massa come altre zone d’Italia e questo forse potrà portare ad una sua ulteriore valorizzazione. Certo è che questo è un periodo in cui i finanziamenti sono sempre meno ma l’aver portato a termine un iter come questo, e poterlo proseguire nel tempo, per noi è e sarà motivo di grande orgoglio.”

A margine della conferenza, è stato ufficialmente inaugurato, con tanto di taglio del nastro, nella Sala Rattazzi di Palazzo Ghilini, al piano terra, l’ufficio in cui sarà possibile avere tutte le informazioni del caso sul progetto e sugli itinerari turistici di un zona, quella del Monferrato, davvero ancora tutta da scoprire appieno.

“L’apertura della nuova sede Unesco nei prestigiosi locali di Palazzo Ghilini ad Alessandria – Infernotha affermato Pierangelo Taverna, Presidente della Fondazione CrAl – rappresenta un punto di riferimento molto importante per il nostro Monferrato anche in vista di Expo 2015. Questo riconoscimento deve essere considerato come il punto di partenza di una strategia comune di promozione e di rilancio del nostro territorio, un valore aggiunto che dobbiamo saper utilizzare tutti insieme, esaltando le peculiarità locali e mettendo al bando inutili campanilismi. La stessa creazione di una macroarea che comprende anche le Langhe ed il Roero non può che portare benefici al nostro Monferrato per il quale si apriranno sicuramente nuove prospettive dal collegamento con territori molto attivi sotto il profilo della valorizzazione del turismo e dell’enogastronomia ma, proprio per questo motivo, già conosciuti, visitati e apprezzati”.

Il Presidente Taverna ha sottolineato l’impegno profuso in questi anni dalla Fondazione per lo sviluppo dell’alessandrino con una serie di iniziative concrete ed ha ricordato in particolare l’indagine affidata, tramite la Fondazione “Pittatore”, allo Studio Ambrosetti di Milano che ha permesso di definire una panoramica completa del posizionamento della nostra provincia a livello nazionale, evidenziandone potenzialità e carenze e la massiccia campagna di comunicazione televisiva tramite le reti RAI e Mediaset per far conoscere al grande pubblico le “eccellenze” del Monferrato.

L’impegno della Fondazione – ha concluso il Presidente – prosegue con immutata convinzione anche se, purtroppo, le risorse a disposizione del territorio rischiano di subire un drastico taglio nel caso venisse confermato, con effetto retroattivo al 1° gennaio 2014, l’aumento dell’aliquota di tassazione dei dividendi percepiti dalle fondazioni bancarie, previsto dalla nuova Legge di Stabilità. Per la Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, la nuova tassazione produrrebbe una riduzione di circa 1 milione di euro delle risorse disponibili a valere sulle erogazioni del 2015 e ci auguriamo che il provvedimento, come ventilato, non abbia effetto retroattivo al 2014″.

Roberto Cavallero