Un bel 10 alle aziende alessandrine! [Le pagelle di GZL]

Imprese italianedi Graziella Zaccone Languzzi

 

1) Alle INDUSTRIE alle porte di Alessandria, che rimangono sul territorio mantenendo posti di lavoro in un terribile periodo di crisi, mentre in Italia al contrario tante aziende chiudono i battenti dalla sera alla mattina continuando impegno ed interessi in altri luoghi.
Quindi un meritato 10 a: MICHELIN – GUALA DISPENSING – GUALA PACK – GUALA CLOSURES – MINO – PAGLIERI – SOLVAY per citarne alcune tra le più grandi, ma merita un 10 chiunque offre un lavoro e sicurezza economica. Forse questo massimo voto potrebbe essere contestato perché si dice che l’industria inquina. Tutto inquina, anche gli allevamenti intensivi che generano emissioni inquinanti o l’inquinamento da fitofarmaci generato dai trattamenti antiparassitari alle colture agricole: basterebbe che ognuno rispettasse le varie Leggi di salvaguardia sanitaria/ambientale. C’è “fame” di reddito quindi lavoro, Alessandria necessita di grandi realtà produttive per portare un po’ di benessere a vantaggio di tutti.
Voto: 10
2) All’Assessore regionale alla sanità SAITTA per la dichiarazione agli organi diSaitta 1 informazione: “SI FANNO TROPPI ESAMI”. E allora? E’ un politico/burocrate che decide se un cittadino deve o non deve fare un accertamento per conoscere la sua reale situazione sanitaria alla faccia della tanto proclamata pubblicità sulla prevenzione? Con questa dichiarazione e con i protocolli che verranno eventualmente assunti in merito, con che stato d’animo un medico di famiglia di fronte ad un più che legittimo dubbio prescriverà un esame, col rischio di essere bacchettato dal politico-burocrate regionale? Con queste regole, se saranno messe in atto, unica soluzione sarà riempire il Pronto Soccorso per ottenere una risposta certa sui sintomi? A “piramide”: dai medici ad arrivare alla Regione settore sanità, consiglierei una potente assicurazione per le denunce che potrebbero arrivare da chi, per non aver potuto fare accertamenti, vdrà peggiorare la propria situazione di salute, fino in casi estremi alla morte. Se la sanità piemontese è un colabrodo, si cerchino le reali cause di malgoverno di anni.
Voto: 2

 

Don Ivo Piccinini1) al PADRETERNO. E a chi se no? Non è una bestemmia, ma visto che per certe situazioni su questa terra non esistono né responsabili e né colpevoli (riferito ai nostri “padreterni umani”) io me la prendo con lui che da lassù se gli viene lo stimolo di castigarci potrebbe perlomeno evitare di caricare certi castighi a chi su questa terra fa del bene. Mi riferisco all’ultima scarica di acqua e fango che ha colpito la Parrocchia di San Michele. In uno stanzone era parcheggiata l’unica “succursale” esistente della CARITAS cittadina, dove un grande parroco di periferia immagazzina alimenti che distribuisce ai poveri e bisognosi di questa città, che giornalmente ed a ogni ora bussano a quella porta anche per avere gli euro necessari per pagare le bollette e altre necessità. Ho visto la disperazione di quel prete, neanche per il disastro che ha colpito la sua Chiesa e tutto il contorno ma, con le lacrime agli occhi ha detto: “e ora, cosa dò a chi si presenta oggi e domani e dopodomani ancora?”. Don Ivo,…sì… mi rivolgo a lei: i suoi poveri, prima di ricevere dalle sue mani il necessario di sopravvivenza dovrebbero entrare nella sua Chiesa e chiedere per lei al PADRETERNO tanta salute e lunga vita, perché dopo di lei il nulla, ne sono certa.
Voto: 5