Non c’è un veterinario nel mio piatto!

print

Ho ricevuto l’invito a partecipare il 20 Novembre a Torino alla tavola rotonda “C’è un veterinario nel tuo piatto”. E’ scritto sulla locandina: “Ogni volta che bevi latte o mangi carne, uova, pesce, miele un Medico Veterinario si è preso cura della tua sicurezza alimentare dall’allevamento alla tua tavola. La sicurezza dei cibi di origine animale è un tuo diritto. Ogni giorno i Medici Veterinari Italiani si prendono cura della salute degli animali allevati e del loro benessere, controllano, ispezionano e certificano gli alimenti derivati negli stabilimenti di produzione e nei macelli nazionale. 31 mila Medici Veterinari sono al servizio dei cittadini italiani.”

E’ chiaro che i veterinari fanno il loro mestiere ma nel guardare i video di allevamenti e macelli non posso fare a meno di chiedermi se in quei lager sia la legge ad ammettere certe situazioni o siano i veterinari a soprassedere.
Per me che non ho mai mangiato animali, se non da piccola su costrizione, guardare certi video è una sorta di tortura ma ne ho guardati molti, proprio per avere cognizione di causa e avere titolo per parlare.

Nella locandina non si parla solo di ragioni salutistiche legate alla sicurezza alimentare ma è scritto che “i Medici Veterinari si prendono cura della salute degli animali allevati e del loro benessere”. Il concetto di benessere animale è definito per legge ed è citato ben 56 volte nel REGOLAMENTO (CE) N. 1099/2009 DEL CONSIGLIO del 24 Settembre 2009, relativo alla protezione degli animali durante l’abbattimento. Leggendo il testo si ha un’idea di quanto la legge sia schizofrenica: ciò che è considerato benessere per un’animale non lo è per un altro. Non riserveremmo mai ai nostri animali di famiglia il “benessere” che riserviamo agli animali vittime della macellazione.

Per avere un’idea di ciò che accade nei macelli, ecco alcuni degli innumerevoli video presenti sul web che presentano i “più mangiati”: bovini, suini, avicoli, ovini, pesci.

http://www.tvanimalista.info/video/allevamenti-macelli/allevamenti-macelli-bovini-italia/

http://www.tvanimalista.info/video/allevamenti-macelli/massacro-agnelli/

http://www.tvanimalista.info/video/allevamenti-macelli/maiali-macello-italia/

http://www.tvanimalista.info/video/allevamenti-macelli/macellazione-pesci-spellati-vivi/

L’anticamera dei macelli sono gli allevamenti.

http://www.fabbrichedicarne.net/

Allevamento di conigli per carne

http://www.all4animals.it/2012/04/02/video-agireora-visita-due-allevamenti-di-bovini-ecco-il-resoconto/

E poi c’è il latte http://www.youtube.com/watch?v=YxcNIj32Bq4

E le uova https://www.youtube.com/watch?v=I1STdr4Y3l8

I medici veterinari conoscono perfettamente queste scene che la legge permette e che io percepisco come crimini in tempo di pace.

C’è chi sostiene che la presenza dei medici veterinari in questi lager sia migliorativa per la condizione degli animali: in effetti i macelli clandestini sono peggio di tutto ciò. Pare strano che vi possa essere qualcosa peggio di ciò ma al peggio non c’è mai limite.

Concordo con le parole di un medico veterinario che di allevamenti e macelli se ne intende: “Il lager zootecnico non solo ha rimosso qualsiasi senso di responsabilità umana nei confronti degli animali domestici, ma ha fatto di più: ha volutamente ignorato le loro caratteristiche di esseri senzienti. Questa attività è letteralmente un crimine legalizzato… Non è possibile assicurare agli animali benessere e tenere in piedi l’industria zootecnica”. Roberto Marchesini, “Oltre il muro”, 1993,

Concordo ancora di più con Guido Ceronetti che, pur non essendo un medico veterinario, pare che abbia visto i macelli da vicino e nell’opera, Il silenzio del corpo, (1979) scrive: “Si sa che cosa sono le carni in genere: quel che c’è di più devitalizzato, di più sporcato dai medicinali (antibiotici, estrogeni, tranquillanti, antitiroidei) tra i prodotti alimentari. L’allevamento del bestiame non ha scrupoli per raggiungere i pesi e i profitti desiderati. Ripulitelo, lucidatelo quanto volete, il mattatoio, chiamatelo Paradiso dei Millefiori: sarà come versare i profumi d’Arabia sulle mani di Lady Macbeth. Meglio che abbia odore di morte, che non mentisca, che si possa vederla, toccarla, e mangiarla, la sua misteriosa somiglianza con l’uomo. Il mattatoio è la nostra ombra; qualsiasi città, Stato, società civile proietta quest’ombra che impoverisce la luce dell’astro. Fatelo periferico, chiudetelo sottoterra: sarà sempre dietro ogni porta, e la sua presenza ci maledice tutti. E tuttavia il mattatoio non è che il beato punto finale di un transito nell’esistenza tra i più tormentosi.”

Considerato che l’appuntamento è organizzato da Eataly, aggiungo che ciò che penso di Eataly è espresso alle pagine 53-66 del dossier allegato. Sarei lieta se Eataly mi indicasse un macello rappresentativo della nota triade Eatalyana: “comprare, mangiare, imparare”. La sola cosa che c’è da imparare guardando allevamenti e macello è chiuderli. Comprare e mangiare ciò che esce da lì è inquietante.

Nel mio piatto non c’è bisogno di alcun veterinario perché nel mio piatto non c’è nulla che esca da quei luoghi e soprattutto credo che, per quanto un veterinario sia attento e competente, non possa neutralizzare tutto l’orrore che pervade quei posti in cui gli animali perdono la vita e gli umani perdono se stessi.

Cordiali saluti.

Paola Re – Tortona (AL)
Delegata del Movimento Antispecista