5 domande a… Enzo Macrì

macri02di Andrea Antonuccio.

Si è scoperto libraio dopo aver fatto per trent’anni il giornalista nella redazione di “Spendibene”, un giornale che in città molti ricordano ancora con piacere. E per questo, quindici anni fa, Enzo Macrì ha aperto ad Alessandria una delle prime librerie Mondadori in Italia. Nel tempo libero, Enzo ascolta e pratica la buona musica, ama il cinema e scrive racconti, molti dei quali sono stati pubblicati. Ha in mente di scrivere un romanzo, ma non ha ancora trovato il tempo per farlo. Il resto… scopriamolo insieme!

1) Enzo, dimmi la verità: un libraio che cosa legge?
Be’, un libraio per mestiere legge, o cerca di leggere, un po’ di tutto… A dire il vero “tutto” è una parola grossa, se pensi che arrivano in libreria non so quanti cartoni di libri al giorno! Per svago, leggo soprattutto libri gialli, noir e thriller. Tra gli scrittori, apprezzo molto Bruno Morchio, che scrive gialli ambientati a Genova, e ti sembra quasi di sentire l’odore dei carrugi; e poi anche Jean-Claude Izzo, di cui consiglio senza riserve Chourmo, splendido noir ambientato a Marsiglia. E tanti altri ancora…

macri032) Dal tuo punto di osservazione, come vedi la vita culturale alessandrina?
Secondo me, Alessandria dal punto di vista culturale è sottovalutata. Nella nostra città ci sono tantissime opportunità, che spesso non vengono adeguatamente pubblicizzate. Vedo anche tante persone che fanno letteratura, musica, teatro… non sono pessimista sulla vita culturale alessandrina. Mi sembra che ci sia una certa vivacità, ecco.

3) Oltre ad essere uomo di cultura, sei anche commerciante… che sta succedendo al commercio alessandrino?
Qui tocchiamo le dolenti note… La crisi c’è ed è vera, non sono parole. Un esempio: io ho aperto la libreria quindici anni fa, e ogni anno, per tredici anni, ho portato a casa qualcosina in più dell’anno precedente. Adesso sono due anni che sono fermo. So bene che c’è chi sta peggio di me. Sai, il libro bene o male riesce a stare a galla. Altri generi, magari più costosi, fanno molta più fatica…

macri014) Gli ebook, i libri in formato elettronico in vendita su internet, a tuo avviso potranno danneggiare seriamente le librerie tradizionali? La “carta” sopravviverà, o sparirà definitivamente?
Mah, secondo me il libro sopravviverà. Non farà la fine del disco in vinile, per capirci. Credo che però il futuro del libro sia nelle mani della scuola. Se si arriverà a far studiare i ragazzi sui testi in digitale, allora per il libro cartaceo il futuro sarà nero, nerissimo. Non bisogna togliere ai giovani il gusto della “scoperta” del libro tradizionale. Sono radici che non vanno estirpate, altrimenti alla lunga gli effetti saranno devastanti.

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Foto di Tony Frisina

5) E che cosa mi dici di una nuova libreria alessandrina che mi pare si chiami “EquiLibri”? Un altro concorrente?
Eh, è colpa nostra (sorride, sotto il pizzetto). EquiLibri è un’idea mia e di mia figlia per affrontare la crisi in maniera costruttiva. E’ un Temporary Bookstore, cioè una libreria a tempo determinato. Si trova in via dei Martiri 17, e rimarrà aperta fino all’Epifania… poi tireremo le somme, e si vedrà se e come proseguire. Ma la libreria Mondadori, che è un po’ la “casa madre” di EquiLibri, non chiude. Noi abbiamo un contratto a tempo indeterminato!