Verso Expo 2015: AAA infrastrutture cercansi [Controvento]

Expo 1di Ettore Grassano

 

Di Expo 2015, e dei suoi auspicati riflessi positivi sull’economia di casa nostra, abbiamo già parlato la settimana scorsa, ma vale la pena tornarci su.

Ieri pomeriggio, in Camera di Commercio, alla firma del protocollo di intesa tra i diversi soggetti ufficialmente coinvolti nel progetto di promozione del Monferrato in vista della grande kermesse internazionale (proviamo a non dimenticarne nessuno: Camera di Commercio, Provincia di Alessandria, Fondazione CrAl, Alexala, Comune di Alessandria i comuni centri zona, ossia Acqui Terme, Casale Monferrato, Novi Ligure, Ovada, Tortona, Valenza. Ma anche il comune di Asti, in nome di una visione unitaria del Monferrato, come area vasta con elementi caratterizzanti comuni) sembrava davvero aleggiare un forte ‘spirito di squadra’, esteso anche a diverse associazioni di categoria. C’è insomma la consapevolezza collettiva di dover approfittare di un treno che passerà per 6 mesi (da maggio a ottobre, nel 2015), e da cui sarebbe necessario ottenere ricadute di ben più ampio respiro e durata.

Il condizionale è d’obbligo, naturalmente, e le difficoltà di ogni tipo non mancano, a partire dalla cronica mancanza di risorse. Per ora a poter mettere mano al portafoglio sembrano in fin dei conti essere due soggetti soltanto: la Camera di Commercio (che ha già stanziato per la realizzazione dei diversi progetti 120 mila euro, e altri dovrebbe metterne a disposizione cammin facendo) e la Fondazione CrAl. Gli altri, ossia gli enti locali, non hanno neanche gli occhi per piangere, lo sappiamo: ancor più dopo gli eventi legati al maltempo della settimana scorsa.

Però, in realtà, al di là delle risorse necessarie per il marketing e la promozione, lo snodo vero per rilanciare tutto l’alessandrino, e anche il Monferrato astigiano, è quello delle infrastrutture. A cominciare da strade e ferrovie (“ora siamo più forti e uniti, benissimo – ha detto Giovanna Scacheri di Federalberghi -: e allora facciamo pressione tutti insieme per avere collegamenti veloci con Milano. Senza quelli siamo tagliati fuori”). Si parla di investimenti da decine di milioni di euro, intendiamoci: ma da questo punto di vista forse le alluvioni di pochi giorni fa possono rappresentare un importante detonatore, che ha fatto emergere il tema, rendendolo ineludibile. Scopriremo nelle prossime settimane, e mesi, se è davvero così, ed è in questa direzione che gli amministratori locali sembrano intnzionati a remare, tutti insieme.

 

Expo 2015, in ogni caso, è una vetrina internazionale da non perdere, e da utilizzareExpo 2 per far conoscere a milioni di persone le opportunità, le potenzialità e le attrazioni (culturali, turistiche, enogastronomiche) di un territorio ampio, ricco di proposte (sia pur assai frammentate), ancora in gran parte da scoprire e valorizzare. E poiché pecunia non olet, specie di questi tempi, che ad innamorarsi delle colline e dei prodotti del Monferrato, o anche del tortonese o del novese, siano cinesi, russi o tedeschi poco importa. Quel che conta è davvero fare in modo che, da maggio ad ottobre, tutta la nostra provincia possa essere una terra capace di accogliere, e di farsi scoprire. E non semplicemente invece un passaggio autostradale per raggiungere le Langhe, o la Liguria: in quel caso, a trarne beneficio sarebbero solo i gestori delle autostrade stesse, e degli autogrill. Davvero troppo poco: anzi sarebbe autolesionismo puro.
Il dato comunque è tratto, e la sfida è partita: tra un anno tireremo le somme. Nel frattempo però cercheremo di raccontare e commentare, passo dopo passo, quel che succede.