Anche la Cisl di Alessandria-Asti sabato 18 ottobre lancia il “Jobs day“, la giornata di mobilitazione articolata a livello regionale e territoriale.
L’iniziativa sarà incentrata sui temi del lavoro, dalla lotta alla precarietà dei giovani alla tutela dei redditi dei lavoratori e dei pensionati.
Saranno tre i presìdi con gazebo presenti in provincia di Alessandria e di Asti dalle ore 9 alle 12:
– ad Alessandria sotto i portici di piazza Garibaldi angolo p.zza Marconi
– ad Ovada in via B. Cairoli
– ad Asti in p.za Alfieri
“Si tratta di portare avanti una battaglia a tutto tondo per ribadire quelle che per la nostra organizzazione restano le questioni prioritarie per risollevare il Paese ed il territorio”- tiene a sottolineare Alessio Ferraris, segretario generale Cisl Alessandria-Asti. “Invitiamo cittadini e cittadine a venirci a trovare questo sabato poiché ci preme dialogare con i lavoratori, i pensionati, soprattutto i giovani, chiedendo loro di condividere le priorità che noi vogliamo indicare al Paese per la ripresa economica: sviluppo, lavoro, occupazione e dignità delle persone”.
La piattaforma della Cisl è racchiusa nel volantino che sarà distribuito il 18 ottobre in tante piazze italiane: mantenimento della tutela dell’art.18 e reintegro per i licenziamenti discriminatori e disciplinari; estensione degli ammortizzatori e formazione per chi perde il lavoro; riduzione “choc” delle tasse per lavoratori e pensionati per rilanciare anche i consumi; nuova politica industriale, infrastrutture efficienti e minori costi sull’energia; più contrattazione e partecipazione dei lavoratori nelle scelte aziendali; età di pensionamento flessibile; lotta alla evasione fiscale, alla corruzione ed agli sprechi della pubblica amministrazione.
E poi c’è tutto il tema del contratto a tutele crescenti che la Cisl è pronta a sostenere a patto che vengano immediatamente cancellate tutte le forme di precarietà dei giovani come false partite iva, i co.co.co della pubblica amministrazione, i contratti a progetto, gli associati in partecipazione, un vero “esercito” di lavoratori invisibili in costante crescita.
“In Italia ci sono circa 650 mila collaboratori a progetto, almeno 500 mila finti lavoratori con la partita iva, 54 mila collaboratori nella pubblica amministrazione e 52 mila associati in partecipazione, ed è qui che si annida quella precarietà che va combattuta, a differenza della flessibilità genuina che va tutelata”, spiega Ferraris ricordando l’ultima campagna “Basta omertà sui veri precari” lanciata dalla Cisl lo scorso maggio.
Si tratta infatti di tipologie di contratti che prevedono un’elevata autonomia organizzativa e la possibilità di lavorare per più committenti, ma nei fatti vengono usati ed abusati dai datori di lavoro per mascherare un lavoro dipendente vero e proprio, senza però nessun tipo di tutela e garanzia: nessuna previdenza, assistenza in caso di maternità, ferie, malattie pagate, e diritti sindacali.
PROVINCIA ALESSANDRIA: DATI DI SINTESI MERCATO DEL LAVORO
Analizzando i dati raccolti dall’Osservatorio Regionale Mercato Lavoro, la nostra Provincia presenta ad oggi indicatori che si allineano alla media nazionale per quanto riguarda:
– TASSO DISOCCUPAZIONE GIOVANILE (15-24 ANNI): 46,72%
– TASSO DISOCCUPAZIONE GENERALE (15-64 ANNI): 11,7%
Stando sempre a quanto pubblicato dall’Osservatorio sulla base dei dati forniti dai Centri per l’Impiego, nel periodo gennaio-giugno 2014 emerge che le procedure di assunzione dei lavoratori tra i 15 e i 24 anni rappresentano il 15,7% rispetto al totale generale (3.396 su 21.605), mentre quelli tra i 25 e 34 anni rappresentano il 28%.
Andando ad analizzare ancora più nello specifico le tipologie di assunzione, sempre tra gennaio e giugno 2014 si denota che, sempre su un totale di 21.605 avviamenti al lavoro quelli a tempo indeterminato rappresentano il 21,2%, gli apprendisti il 3,4%, mentre la tipologia a tempo determinato il 75,3%.
In questi ultimi sono ricompresi anche i contratti di somministrazione lavoro tramite Agenzia (22,2%), e i contratti atipici-precari in senso stretto come i contratti a progetto (4,8%) e i contratti intermittenti o “a chiamata” (2,6%).