L’amministrazione comunale dovrebbe stare dalla parte dei cittadini onesti, non dell’illegalità.
Siamo rimasti a dir poco sconcertati, e come noi lo sono stati molti cittadini alessandrini e professionisti che hanno quotidianamente, loro malgrado, a che fare con situazioni delicate quelle quella dello sfratto bloccato la scorsa settimana dalla “Rete sociale per la casa”, dalle dichiarazioni del Sindaco Rossa e dell’Assessore Cattaneo in merito all’accaduto.
In una città normale, europea, di un Paese in cui dovrebbe vigere lo Stato di diritto, degli amministratori pubblici possono fare molto al fine di sostenere ed intervenire, come loro dovere, per aiutare le persone in difficoltà economica, ma quello che certamente non possono fare é intromettersi in una vicenda fra due privati, decisa da un Tribunale che ha il compito di contemperare le diverse posizioni in gioco e che se ha deliberato l’esecutività dell’ormai famoso sfratto evidentemente ne aveva i motivi previsti dalle leggi e dalle procedure del nostro ordinamento.
Lascia quindi sbigottiti, che dall’amministrazione comunale siano arrivati commenti critici sul lavoro di un ufficiale giudiziario che ha dovuto semplicemente svolgere il suo dovere dando applicazione ad un provvedimento del giudice, invece che condannare fermamente chi usando la forza ha impedito all’ufficiale medesimo di eseguire lo sfratto e al proprietario dell’immobile, che fino a prova contraria é un cittadino al pari degli altri, di veder tutelato un suo legittimo diritto.
A scanso di equivoci, con questo non vogliamo assolutamente dire che la famiglia sfrattata non debba essere aiutata, ma proprio qui sta il problema: è compito dell’amministrazione dare risposte alle famiglie che si ritrovano in questa spiacevole situazione ed esistono gli strumenti amministrativi per farlo, ma ovviamente le risposte non sono schierarsi dalla parte di chi violando la legge e con azioni violente limita il diritto di un cittadino per tutelare in modo “fai da te” quello di un altro.
Veniamo al punto: in Alessandria ci sono esattamente 105 alloggi di proprietà pubblica, del Comune o dell’Atc, che attualmente sono occupati abusivamente. Questi 105 alloggi sono case sottratte a tutte quelle famiglie, come probabilmente quella che ha subito lo sfratto di cui stiamo parlando, che avrebbero diritto ad essere ospitate in situazione di emergenza abitativa. L’Atc di Alessandria denuncia da anni ormai questa situazione, ma mai il Comune ha preso una posizione in merito e quindi la situazione di illegalità diffusa permane a danno dei cittadini onesti che attendono un’alloggio rispettando le regole. Perché l’amministrazione Pd
continua a stare dalla parte di chi occupa o di chi blocca gli sfratti mascherato? Per vicinanza politica? Probabilmente si, ricordiamo infatti che uno degli ultimi atti del Sindaco Rossa da vicepresidente della Provincia fu proprio garantire l’assegnazione degli spazi della ex caserma dei Vigili del Fuoco ai soliti amici dei centri sociali. Come del resto ai tempi dell’amministrazione Scagni fu assegnato un ulteriore spazio al Forte Acqui per aprire un altro locale gestito da questi soggetti.
Il modo per affrontare l’emergenza abitativa esiste, ma per farlo occorre prima di tutto riportare la legalità nel sistema, diversamente continuerà l’attuale situazione di caos dove nessuno può avere la certezza di vedere tutelati i suoi diritti e la legalità parte proprio dallo sgombero degli immobili occupati abusivamente per assegnarli alle famiglie in difficoltà che ne hanno diritto. L’amministrazione comunale ci sosterrà in questa battaglia o non potrà farlo per non scontrarsi coi suoi “amici mascherati”?
Lega Nord Piemont
Sezione di Alessandria