Locci: “Agevoliamo davvero le piccole-medie imprese negli appalti di Comune e partecipate”

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Locci nuovaIl consigliere comunale alessandrino Emanuele Locci ha presentato una mozione finalizzata a favorire le PMI negli appalti pubblici.

Nel recente passato le norme nazionali ed europee hanno avvantaggiato le cosiddette grandi imprese – spiega Locci – ma sia al livello comunitario che in campo nazionale negli ultimi due anni si è invertita la rotta: con il “decreto del fare”, nel 2013, il governo italiano ha potenziato le misure previste nel codice dei contratti pubblici, per favorire la partecipazione delle piccole e medie imprese alla gare d’appalto, attraverso la possibilità per le stazioni appaltanti di suddividere gli appalti in lotti funzionali. Il dispositivo della mozione contiene l’impegno per il Sindaco e la Giunta ad inviare un atto di indirizzo politico al personale del Comune ed alle aziende partecipate perché procedano nel verso indicato dal “decreto del fare” in ordine alla suddivisione degli appalti in lotti funzionali così da dare ossigeno alle PMI locali e favorire l’occupazione degli alessandrini”.

Ecco il testo integrale della mozione di Locci

Al presidente del Consiglio Comunale

MOZIONE

OGGETTO: possibilità di ricorrere al frazionamento degli appalti al fine di favorire le piccole-medie imprese

Premesso che:

– anche l’Unione europea ha riconosciuto le piccole-medie imprese (PMI) spina dorsale dell’economia del vecchio continente, e pertanto ha deciso di puntare sulla loro competitività e flessibilità per raggiungere gli obiettivi di crescita e occupazione prefissati dalla Strategia Europa 2020;

– l’affidamento e l’esecuzione di opere e lavori pubblici, servizi e forniture, ai sensi del Codice dei contratti pubblici, deve garantire la qualità delle prestazioni e svolgersi nel rispetto dei principi di economicità, efficacia, tempestività e correttezza;

– la legge di conversione del decreto legge n. 69 del 2013 (cosiddetto Decreto del fare) potenzia le misure previste nell’articolo 2 del decreto legislativo n. 163 del 2006 (Codice dei contratti pubblici) per favorire la partecipazione delle piccole e medie imprese alle gare d’appalto;

– in particolare il comma 1 bis dell’articolo 2 del Codice dei contratti pubblici, così come modificato dall’articolo 26 bis del decreto legge n. 69 del 2013, prevede che nel rispetto della disciplina comunitaria in materia di appalti pubblici, al fine di favorire l’accesso delle piccole e medie imprese, le stazioni appaltanti devono, ove possibile ed economicamente conveniente, suddividere gli appalti in lotti funzionali, stabilendo inoltre che nella determina a contrarre le stazioni appaltanti indichino la motivazione circa la mancata suddivisione dell’appalto in lotti;

Valutato che la suddivisione in lotti funzionali di un appalto deve peraltro essere vagliata sulla capacità del singolo lotto di assolvere autonomamente all’esigenza dell’amministrazione;

Appurato che la suddivisione o la scelta della gestione unitaria degli appalti deve in ogni caso essere comunicata all’Autorità di vigilanza sui contratti pubblici (AVCP), nell’ambito delle informazioni relative alle procedure di aggiudicazione previste dall’articolo 7 del decreto legislativo n. 163 del 2006;

Precisato che la suddivisione in lotti degli appalti rende più accessibile la partecipazione alle imprese di ridotte dimensioni che rappresentano la maggioranza delle imprese esistenti;

tutto ciò premesso, invita il Sindaco e la Giunta

1) a inviare entro sette giorni apposito atto di indirizzo al proprio personale dipendente affinché prendano in considerazione le indicazioni contenute nel decreto legge n. 69 del 2013 per rilanciare l’economia e attribuire la giusta importanza a tutti gli operatori economici, piccoli compresi, e in ogni caso affinché indichino nei futuri bandi le ragioni che hanno determinato l’eventuale gestione unitaria;

2) a vincolare future collaborazioni con altri enti pubblici (economici e non economici) all’attuazione del predetto indirizzo;

3) a dare il medesimo indirizzo – laddove applicabile – anche alle aziende in cui il Comune ha delle partecipazioni.

Il consigliere comunale Emanuele Locci