Invenzioni alessandrine [Alessandria perduta]

Boccassi 1di Ugo Boccassi

(prima parte)

Oggi parliamo di un aspetto pochissimo conosciuto della creatività alessandrina. E’ noto che ci sono, e diciamo ancora oggi, degli ingegnacci che ci fanno fare bella figura in tutto il mondo, ma che si evidenziassero anche nel mondo delle scienze e della tecnologia proprio ci era fuggito. Solo del fabbricare cicli abbiamo gloria e memoria e tuttavia qualcuno dei nostri concittadini meriterebbe di figurare nel museo delle scienze. Ma l’innata incapacità di marketing non ci ha fatto né considerare pionieri, e neppure ci ha portato a godere i frutti delle creazioni.

Sono stati infatti autori di alcune avveniristiche – per l’epoca – invenzioni, che guarda caso periodicamente qualcuno, senza saper nulla di tutto ciò, tenta di riproporre.
Cominciamo dal…

Battello-automobile (dal giornale “Frà Tranquillo”)

Nel 1902 il signor Ettore Montagna, noto negoziante in mobili nella nostra città, èAlessandria anfibia riuscito a costruire una vettura atta a percorrere tanto la terra che l’acqua senza dover subire trasformazioni ed ha già chiesto al Ministero il relativo brevetto  d’invenzione. Quattro ruote montate da pneumatici sorreggono la vettura, la quale a volontà del viaggiatore, può passare senza risentire inconvenienti, dalle strade polverose delle nostre valli e pianure sulle molli onde dei nostri mari, laghi e fiumi. Con questa vettura-battello restano eliminati i trasbordi, potendo i viaggiatori dall’albergo o dalla propria abitazione arrivare a destino, ottenendo immenso vantaggio di tempo e danaro. Ci auguriamo che una così utile e pratica invenzione trovi in casa nostra i mezzi necessari per la sua attuazione senza che il Montagna abbia a ricorrere all’estero come tanti altri ingegni italiani e cedere a divise straniere il frutto dei propri studi. La vettura-battello Montagna, pronta ad esser messa in azione, costerà poco più degli attuali automobili.

Alessandria invenzione 1Una Benzina che avrebbe potuto rivoluzionare i consumi

Sabato 25 gennaio 1935, una Fiat 521, con a bordo il Vice Segretario Federale di Alessandria Paolo Luigi Astuti e due fraschetani Coglio e Roasio partiva da Novi verso Genova, destinazione Roma. Non era un viaggio per diporto e tantomeno una spedizione punitiva. A tergo della macchina è scritto in caratteri cubitali: “l’ingegno italiano frega le sanzioni! Autogeneratore Coro”, e ciò non fa che aumentare il mistero di questa escursione motoristica. Si trattava di un viaggio sperimentale per collaudare l’invenzione di due meccanici, circa un nuovo carburante (Coro dalle iniziali dei loro cognomi) che dovrebbe sostituire la benzina. Si trattava di un composto di carburo di calcio ed ora si vuole dimostrare all’autorità la sua efficacia alternativa e soprattutto la sua economicità. L’impresa, nonostante qualche intoppo atmosferico e non tecnico, riusciva e la 521 arrivava al traguardo, in P.za del Popolo tra una folla di curiosi in attesa. Il Vice Segretario Federale di Alessandria, autorevole compagno di viaggio li fece ricevere a Palazzo Littorio, dove i gerarchi Morigi e Serena dopo aver ascoltato l’ampia relazione e visionati i documenti comprovanti l’attendibilità dell’invenzione, assicurò tutto il loro interessamento per omologarla e tutelarla.

Purtroppo come in tante altre vicende la cronaca non riporta gli sviluppi della sperimentazione. Probabilmente la nera nube bellica che già stava aleggiando non ne ha consentito un’applicazione industriale tale da rivoluzionare il sistema propulsivo automobilistico. Ci rimane la consolazione di questo ingegnaccio “mandrogno-fraschetano” che se avesse avuto riscontro effettivo forse oggi ce ne saremmo potuti fregare (e perché no evitare?) di tutte le Guerre del golfo o irakene. Una cosa interessante infine sarebbe stata che qualche detective d’archivio “brevettuale” avesse potuto ricuperarne gli studi e i progetti e riscontrarne l’attualità… magari avrebbe potuto farlo la Fiat, visto che grazie alla sua 521 fu effettuato l’esperimento. Forse le Sette Sorelle si sarebbero però opposte e la coppia Coglio/Roasio avrebbero corso il rischio di finire come Mattei!