Casale, una stagione al cardiopalma! [Calcio a colori]

Spiderdi Spider Jerusalem

In quella che potrebbe essere la penultima giornata di calcio giocato in provincia di Alessandria per la stagione 2013-14 – tutte le speranze di un proseguimento sono legate al fatto che il Libarna sia capace di ribaltare lo 0-3 subito a Monrupino da una succursale legale in territorio italiano della nazionale Slovena – mi sono reso conto che in tante cartoline inviate non ho mai parlato nel dettaglio di una squadra che ha vissuto proprio sabato il momento più drammatico della propria stagione: il Casale.

Lo scorso anno proprio di questi tempi per la società nerostellata arrivava un fallimento controllato che nelle intenzioni di chi gestiva il tutto avrebbe permesso di reiscriversi in poco tempo mantenendo così nome e lunga tradizione – uno scudetto nel 1913-14, unica società insieme alla Novese ad avere conquistato il tricolore senza essere almeno capoluogo di provincia – dell’Associazione Sportiva Casale Calcio che già nel 1993 venne radiata per non essersi iscritta alla C2 e dovette sopportare l’umiliazione di due campionati di Eccellenza mediocri prima di raggiungere la promozione attraverso i playoff nazionali superando in finale un’altra nobile decaduta come l’Imperia e poi riconquistare faticosamente la C2 nel 2003-04 iniziando una serie di promozioni e retrocessioni fra i Dilettanti.

In quella che per Casale è stata una delle estati più calde sportivamente parlandoCasale calcio (insieme al calcio rischiò il fallimento anche la storica squadra di basket, salvata solo da una iniziativa di azionariato popolare sotto il nome di «RiaccendiamolA») dopo l’esclusione dai campionati decretata dalla FIGC il 31 Luglio i tifosi e soprattutto i dirigenti hanno dovuto attendere fino al 26 Agosto per vedere iscrivere il Casale Foot Ball Club in Promozione in sovrannumero nel girone B, il punto più basso della storia della società e di conseguenza anche un ottima occasione per un nuovo inizio. L’ingaggio di uno dei migliori allenatori sulla piazza – Fabrizio Viassi – ed il contestuale arrivo di molti giocatori di categoria superiore hanno mascherato i veri, grossi problemi della squadra nei mesi iniziali, quando il ritardo di preparazione era evidente ma la qualità di alcuni giocatori riusciva a sopperire.

Sfiorata la promozione diretta solo per la sfortuna di essersi trovati nello stesso girone di un Volpiano stellare con il quale forse il Casale ha deposto le armi troppo presto non preventivandone il crollo nelle ultime giornate, il distacco abissale sulla terza classificata (15 punti) gli ha permesso la qualificazione diretta alla fase finale del playoff per l’Eccellenza. Qui, dopo un buon primo turno di semifinale con un 2-0 contro la Juventus Domo, la finale in casa contro il Corneliano appariva poco più di una formalità: i cuneesi avevano conquistato i playoff del proprio girone solo all’ultima giornata ai danni dell’Asca e poi si erano imposti con una serie impressionante di vittorie esterne ma apparivano sulla carta molto inferiori alla squadra di Viassi. Il battage pubblicitario ha aiutato ad incrementare il gran numero di tifosi intervenuti allo stadio solo per assistere alla più atroce delle beffe: a metà ripresa il Corneliano conduceva 4-0, l’eroe Bisesi aveva sbagliato un calcio di rigore e a poco serviva la rete dell’1-4 se non ad aumentare i rimpianti per quello che avrebbe potuto essere e che non è stato.

Ora il futuro del Casale passa per i ripescaggi, e mi auguro che la Lega abbia un occhio di riguardo: sarebbe triste dover vedere ancora un anno le gloriose maglie nerostellate in giro per i campi della Promozione.