Cartolina elettorale tortonese

Municipio Tortonadi Spider Jerusalem

Mercoledì sera, in contemporanea con la partita del Derthona Basket contro la Fortitudo Bologna e con la semifinale di Champions fra Real Madrid e Bayern Monaco, con una programmazione invidiabile si è tenuto il primo confronto pubblico fra i cinque candidati sindaco del Comune di Tortona ovvero Bardone, Bottazzi, Bottiroli, Morreale e Ravazzi, in rigoroso ordine alfabetico.

Bella la cornice sia per la location – la sala polifunzionale del Comune stesso, dove sarebbe buona cosa che il sindaco neoletto facesse verificare la copertura telefonica, installando magari delle antennine wi-fi – che per il pubblico, che ha comunque affollato ben oltre la capienza dei posti a sedere la sala. Il regolamento della serata, spiegato in una sola lunga prefazione da parte del moderatore, ha ricordato un po’ un misto fra le tribune politiche all’americana, Giochi senza Frontiere ed il sorteggio Champions, ma bisogna ammettere che ha portato una ventata di novità in un periodo pre-elettorale solitamente morto permettendo di verificare oltre alle idee dei candidati anche la loro capacità di esprimersi in pubblico e di rispondere alle critiche o alle domande impreviste.

La mia formazione sportiva mi porta purtroppo a ricondurre ad un voto la prestazione dei cinque candidati nella serata, più alcune considerazioni sparse che aggiungerò a fine articolo: nel paragrafo dedicato a ciascun candidato spiegherò anche le ragioni dello stesso cercando di essere il più chiaro e semplice possibile.

Bottazzi 7.5: L’underdog della serata. Prima del confronto pochi avrebberoBottazzi Giuseppe puntato su un 62enne al primo vero confronto politico per di più giocato con regole «moderne», invece il candidato del centrodestra ha dimostrato di saper affrontare con astuzia e padronanza tutte le domande, proponendo sempre interventi concreti e punti di vista personali sugli argomenti. Puntuale nella risposta sui giovani, determinato sulla sicurezza e candido nell’ammettere che la sua prima azione da sindaco sarà verificare il bilancio del comune, Bottazzi ha alzato i toni solo quando l’accusa è passata sul personale facendo notare il contrasto fra l’età anagrafica e lo slogan «Scegli il nuovo», ma è un peccato veniale.

Bardone GianlucaBardone 6.5: E’ il più «politico» dei candidati e si vede: risposte misurate, conoscenza dei meccanismi del palazzo, understatements a regola d’arte per non sembrare presuntuoso e lodi sperticate in parallelo per non far sorgere dubbi che su 96 (!) candidati consiglieri possa esserci qualcuno inadatto al compito. In bilico fra le esigenze di Tortona e le direttive del Partito, riesce quasi sempre a trovare la linea giusta, con l’unico handicap di un po’ di mancanza di personalità. Più prevedibile la richiesta di controllo dei bilanci comunali in caso di vittoria alle elezioni, elegante e misurata la replica all’accusa che «Uno di noi» non dovrebbe avere un portavoce, accusa peraltro già insensata di per sé.

Morreale 6: E’ l’unico dei candidati che possa inserire nel curriculum di avere giàMorreale realizzato qualcosa per Tortona o per le frazioni: due Notti Bianche, la Città dei Giovani e le iniziative della SOMS di Vho – che hanno salvato per due anni il Carnevale dei bambini tortonesi. L’obiezione più pertinente, ovviamente e per restare in metafore calcistiche, è che non è la stessa cosa allenare una squadra di un piccolo paese o allenare in serie D. Risposte chiare e pertinenti quando l’argomento gli sta particolarmente a cuore – sicurezza, ragazzi, progetti concreti per Tortona – non usa nemmeno tutto il tempo a disposizione nelle altre domande. La domanda personalizzata era onestamente più un attacco personale che una domanda, ma ne esce abbastanza bene.

BottiroliBottiroli 5.5: Difficile credere che i suoi interventi non siano piaciuti al M5S, un po’ meno credere che possano essere applicati nella realtà di tutti i giorni: c’è sempre un tentativo di presentarsi come «la forza nuova in campo» quando il programma assomiglia drammaticamente sempre più a quello della Lega prime edizioni. Le risposte sono state un po’ fumose e generalizzate, con frasi come «per risollevare l’economia di qualsiasi territorio bisogna puntare sulle risorse del territorio» o «i giovani devono avere un centro autogestito ed ho la massima fiducia che riusciranno a fare cose straordinarie» che suonano un po’ qualunquiste.

Ravazzi 5: Infilare il Terzo Valico – o meglio la lotta indiscriminata contro di esso –Ravazzi Stefanella in cinque risposte su sei è da fuoriclasse; affermazioni come «Quando penso ai giovani penso agli studenti» tagliando fuori i giovani che lavorano o «Non si esclude il ricorso alla disobbedienza civile» detta da un futuro candidato sindaco sono autogol talmente clamorosi da non necessitare nemmeno di troppe spiegazioni. L’impressione era che parlasse solo per chi era andato lì appositamente per sentirsi ripetere cose in cui crede ma che nel mondo reale sono inapplicabili o utopistiche, e non si è staccata dal copione per tutta la serata. Menzione anche per la necessità di una «crescita democratica all’interno delle forze armate», gerarchiche per definizione.

Un ultimo appunto: mi è spiaciuto che alla domanda sui giovani nessuno abbia citato una delle tante società sportive che hanno sede a Tortona, soprattutto considerato che il basket stava giocandosi la promozione nella terza serie nazionale cento metri più in là. Come se l’unico obbligo di un comune verso i ragazzi fosse la cultura.