Lo incontriamo di prima mattina, ma Filippo Zaio è già grintoso e pieno di entusiasmo: dopo due anni certamente anche faticosi trascorsi in consiglio comunale a Palazzo Rosso sembra tutt’altro che scoraggiato, e anzi intenzionato a rilanciare con determinazione. Solo pochi giorni fa, peraltro, un paio di foto sul suo profilo facebook ‘immortalavano’ l’assessore Marica Barrera e il sindaco Rita Rossa impegnate con lo stesso Zaio in attività di ‘manovalanza’ nell’ambito della PrimaverAlessandrina, e il presidente della commissione Sviluppo del territorio sorride: “le ho contagiate: c’erano da ritirare un centinaio di sedie del comune alla fine di una manifestazione con i bambini che si era tenuta sotto i portici, e addetti incaricati non se ne vedevano. ‘E che ci vuole – ho detto io – 10 minuti e le sistemiamo’. E così è stato, con l’aiuto determinante di sindaco e assessore. Del resto, questa è l’unica strada che ha senso percorrere oggi: rimboccarsi le maniche, e non solo per modo di dire”. Con questi presupposti, vi raccontiamo un Filippo Zaio scatenato: dal nuovo ruolo all’interno del Pd regionale ai progetti della sua associazione, Adesso Alessandria!, fino a non celate ambizioni di impegno politico sempre più intenso (“ho 37 anni: è tempo che la mia generazione si dia da fare, non crede?”), e al racconto dei rapporti diretti con figure di primo piano dell’attuale governo Renzi (a partire dalla bellissima Maria Elena Boschi, ministro per le Riforme Costituzionali e per i rapporti con il Parlamento) che non pochi, all’interno del suo partito, sicuramente gli invidiano.
Presidente Zaio, le recenti immagini del sindaco e dell’assessore Barrera che trasportavano tavoli e sedie hanno fatto il giro del web: e lei è additato come il responsabile di questa politica ‘fai da te’!
(sorride, ndr) Alzo le mani, e mi riconosco colpevole. Ma Marica e Rita hanno aderito con entusiasmo, e sono state straordinarie: del resto, anche questa è partecipazione diretta, che credo ci avrebbe dovuto caratterizzare fin dall’inizio, due anni fa. A livello di confronto con i cittadini e le categorie, e anche quando capita con queste attività manuali!
Perché finora non è stato così, nonostante ci fossero in campagna elettorale tutti i presupposti, e le dichiarazioni di intenti?
Perché siamo stati travolti da problemi ed emergenze assolutamente oggettive, di cui tutti ben sanno, e abbiamo a mio avviso commesso l’errore di chiuderci un po’ troppo nel Palazzo, dando l’impressione agli osservatori esterni meno informati e partecipi di una certa distanza dai problemi reali della città. Però, sia chiaro, siamo ancora assolutamente in tempo: e possiamo e dobbiamo rimediare, cambiando passo. Direi anzi che lo stiamo già facendo, e PrimaverAlessandrina ne è la dimostrazione. Un ciclo di appuntamenti che sta rivitalizzando la città, e ci sta restituendo l’immagine di un’Alessandria festosa, che crede in sé stessa.
Temi, quelli della fiducia e della partecipazione, su cui Adesso Alessandria!, associazione politico culturale di area ‘renziana’ da lei promossa, ha puntato sin dall’inizio. Che rapporti avete con il Pd?
Ottimi, ma siamo un’altra cosa. Va benissimo l’etichetta ‘renziani’, perché in effetti ci riconosciamo nella passione e nella volontà di cambiamento reale del Paese di cui l’attuale premier è simbolo da anni. Ma non siamo ‘fedayyn’ del renzismo: ossia ci sono in Adesso Alessandria! (in cui Alessandria è intesa come provincia, e infatti abbiamo un’articolazione territoriale crescente) sensibilità diverse. C’è chi come il sottoscritto ha scelto di fare politica in maniera diretta, dentro le istituzioni, e chi preferisce farla in modo diverso, all’interno della società. Comunque, dopo la campagna elettorale ripartiremo con progetti e iniziative: guardando soprattutto al tema del lavoro, che oggi è priorità assoluta, e drammatica.
A proposito di campagna elettorale, consigliere Zaio: che ne pensa del ‘braccio di ferro’ tra Pd e Filippi? La vicenda ha giovato all’immagine del partito?
Penso questo: che tutto il processo di individuazione dei candidati alle regionali (e al suo interno anche il rapporto con il presidente della Provincia Paolo Filippi) poteva essere gestito in maniera diversa. Se è vero che l’indicazione arrivata dai vertici regionali era ‘no primarie’, è anche vero che in certi territori, come Biella, si è trovato il modo di effettuare consultazioni vere almeno tra gli iscritti. Il che, probabilmente, ci avrebbe consentito di fare anche scelte diverse, e di avere argomenti validi da contrapporre a chi ci accusa di aver fatto liste ‘deboli’. Sulla questione Filippi, poi, l’analisi più equilibrata l’ha fatta nelle scorse settimane il senatore Fornaro: sarebbe stato opportuno e logico che il presidente della Provincia e i vertici del Pd si parlassero e confrontassero qualche mese fa, almeno da quando Filippi decise di sostenere la candidatura di Civati alle primarie per la segreteria. Se si fosse aperto un dialogo allora, non saremmo arrivati al ‘muro contro muro’ francamente imbarazzante delle ultime settimane.
E rispetto alla questione ‘quote rosa’ lei che pensa? Imponendo candidature femminili a tutti i livelli e in tutti i contesti, a prescindere come avrebbe detto Totò, non si rischia a volte di ricorrere a soluzioni ‘raffazzonate?”
(sospira, e pensa prima di rispondere, ndr) Anche qui, sarei per distinguere. Ampio spazio alle donne in politica, però il genere non può diventare un elemento che si contrappone alla competenza, o che costringe ad ignorare certe situazioni: l’idea di avere in Europa solo capolista donne, ad esempio, è una forzatura. Al sud Emiliano avrebbe meritato quel ruolo più della Picierno, a mio avviso. E, a casa nostra, la questione delle candidature femminili alle regionali poteva essere gestita decisamente meglio: possibile, ad esempio che Paola Cavanna (nella foto, dopo una seria esperienza amministrativa come assessore a Novi Ligure, non avesse le carte in regola? A me pare le avesse, eccome….
Lei Zaio è stato eletto in comune nella lista civica Insieme per Rossa. Ma ad un certo punto ha deciso di impegnarsi nel Pd in maniera diretta: e oggi non è un semplice iscritto….
Diciamo che sono un semplice iscritto con una responsabilità specifica: il segretario regionale Gariglio mi ha chiesto di far parte della Commissione di Garanzia del Piemonte. Un ruolo interessante, anche se impegnativo: soprattutto in questo periodo pre-elettorale, quando abbiamo dovuto occuparci di una serie di casi di incandidabilità, controlli di eleggibilità, ricorsi legati a primarie e altro ancora. Un’esperienza tosta…
Del resto, consigliere Zaio, si dice che lei sia, a livello alessandrino, l’unico che può chiamare al cellulare il ministro Maria Elena Boschi in qualsiasi momento, e ricevere risposta….
(ci guarda e scoppia a ridere, ndr) Chiarisco bene questo aspetto, se mi promette di non farci il titolo dell’intervista! A parte che giusto ieri ho mandato al ministro un sms, e non mi ha ancora risposto, in generale è vero: ho con Maria Elena Boschi (nella foto), ma anche con altre due figure di primo livello del team di Matteo Renzi (Simona Bonafé, capolista alle Europee, e Francesco Bonifazi, parlamentare) un rapporto confidenziale e diretto. Ma questo dipende dal fatto che, negli scorsi anni, abbiamo fatto parte della stessa squadra di ‘renziani della prima ora’ che hanno condiviso un progetto di cambiamento che all’epoca sembrava fantascienza, e che ora invece abbiamo la possibilità di provare a realizzare davvero. E comunque che tra politici nazionali e amministratori locali esista un filo diretto e informale io lo trovo molto positivo, no? Certo, poi sono arrivati i renziani e le renziane della seconda ora, e i convertiti sulla via di Firenze. Ma credo che ci sia spazio per tutti, se si condivide davvero un progetto di cambiamento.
Lei non ha mai pensato ad un percorso da parlamentare?
No, davvero. Mi piace sempre di più, però, occuparmi della mia città, e fare l’amministratore pubblico mi pare sia davvero un compito gravoso e nobile, se lo si intende in maniera trasparente ed onesta.
Zaio, si sta candidando ad essere il prossimo sindaco di Alessandria?
Alessandria un sindaco ce l’ha, ed è Rita Rossa. E abbiamo davanti a noi tre anni decisivi per rilanciare la nostra città, su diversi fronti: dalla partecipazione (e l’assessore Mauro Cattaneo ci sta lavorando con grande competenza), al ridisegno complessivo del territorio, in un’ottica anche di attenzione per l’ambiente e per i trasporti. Come presidente della commissione Sviluppo del Territorio dovremo occuparci di diverse criticità, a partire da un rapporto nuovo e costruttivo con i commercianti. Ma non sfuggo alla domanda: fare il sindaco della propria città è sempre un onore, oltre che una responsabilità. Naturalmente però sono decisioni che uno non prende da solo. E l’ultima parola spetta sempre agli elettori, per fortuna.
Intanto l’assessore al Bilancio Ferraris (che è anche un suo amico) pare davvero intenzionato a lasciare, come preannunciò nell’intervista a CorriereAl: chi vedrebbe bene al suo posto?
Matteo ha lavorato benissimo, con competenza e con estrema correttezza verso tutti: è una persona leale. Ma disse fin dall’inizio di intendere il suo come un incarico a termine, legato a determinati obiettivi. Credo che il prossimo assessore al Bilancio debba essere un interno al consiglio comunale, un eletto: penso che sia Giorgio Abonante che Fabio Camillo sarebbero adattissimi per quel compito. Vedremo.
Chiudiamo con i Grigi, consigliere Zaio: e qui può fare il tifoso, e lasciarsi andare…
Eh, qui faccio il tifoso per forza: sono da sempre un militante affezionato del Moccagatta. Da ragazzo rigorosamente in curva. Oggi che ho ormai 37 primavere vado nei parterre, dove si è creato un bel ‘giro’ di amici. E’ stato un campionato sofferto, ma che si chiude nel migliore dei modi: la C unica però speriamo sia, per tutta la città e non solo per i Grigi, solo un punto di partenza, e non di arrivo. Il presidente Di Masi del resto lo ha sempre detto, che si parte da qui per arrivare in alto. E finora è sempre stato di parola. Me lo lasci dire, a fine intervista: forza Grigi!
Ettore Grassano