Si è svolto il 14 aprile, organizzato da Agrinsieme Alessandria, il convegno, per illustrare, a tutti gli addetti ai lavori, la proposta di “Testo Unico della Vite e del Vino”, primo convegno sull’argomento tenutosi sul territorio italiano dopo quello istituzionale.
L’iniziativa ha visto il salone di Palazzo Monferrato, in Alessandria, gremito da un pubblico attento composto da vitivinicoltori, tecnici e addetti ai lavori che hanno seguito attentamente lo svolgimento del convegno.
Ha introdotto i lavori il presidente provinciale Cia, Gian Piero Ameglio, che ha sottolineato come questa proposta di Testo Unico sia nata da una condivisione e dalla necessità di mettere ordine alla legislazione di un settore che ha necessità, quale elemento qualificante, di assistenza.
Sono, quindi, intervenuti gli esperti del settore, invitati a portare il loro contributo.
Palma Esposito – responsabile vitivinicolo Confagricoltura – ha presentato il testo soffermandosi su alcuni aspetti dei controlli che devono essere sempre più razionalizzati e coordinati da un’autorità nazionale sulla base di un piano di controlli.
Domenico Mastrogiovanni – responsabile vitivinicolo Cia – ha evidenziato come sia importante partire dalla materia prima, le uve, per sviluppare un documento unico che regolamenti il settore nel suo complesso.
Lamberto Vallarino Gancia – Federvini – ha sottolineato come questo Testo Unico rappresenti un lavoro di squadra fenomenale che dalle parole è passata ai fatti, rimarcando con forza la possibilità di istituire il ravvedimento operoso per pesare meno sull’economia aziendale con le sanzioni.
Per Antonio Rossi – Unione Italiana Vini – è stato importante essere riusciti a mettere insieme aspetti qualificanti del settore e il Testo Unico è il primo passo per una serie di regolamenti attuativi.
L’avvocato Giuseppe Gallo si è soffermato sugli aspetti di criticità del Testo Unico fornendo un giudizio positivo sul lavoro fatto, uno strumento per evitare che un qualcosa di complicato per gli addetti ai lavori lo sia anche per gli operatori.
Infine Massimo Fiorio – vice presidente commissione agricoltura della Camera dei Deputati – si è espresso sul rapporto politica e comparti produttivi per dare insieme risposte alle varie esigenze, evidenziando che ora bisogna trovare i giusti agganci tra iniziativa parlamentare e iniziativa governativa per coordinare il tutto. L’onorevole Fiorio ha sottolineato, nella sua veste di relatore in commissione, che si prevede entro l’estate un passaggio alla Camera del Testo Unico.
Ha fatto seguito il saluto del Prefetto di Alessandria, dottoressa Romilda Tafuri e un vivace nonché propositivo dibattito.
Ha moderato il convegno Marco Visca.
Luca Brondelli di Brondello, presidente di Confagricoltura Alessandria, ha tratto le conclusioni del convegno, sottolineando l’importanza di Agrinsieme e la necessità di lavorare sempre in modo unitario al fine di ottenere importanti risultati.
Lo scorso 25 febbraio, le organizzazioni di Agrinsieme, il coordinamento tra CIA, Confagricoltura e Alleanza delle cooperative italiane dell’agroalimentare, con l’Unione Italiana Vini, la Federvini, l’Assoenologi e la Federdoc hanno presentato alle Commissioni Agricoltura della Camera e del Senato una proposta di “Testo Unico della vite e del vino”.
Le organizzazioni hanno elaborato la proposta, innovativa nella sua struttura, per rispondere alle esigenze, fortemente rappresentate dalla base produttiva, di una maggiore chiarezza normativa e di una semplificazione dei procedimenti.
Il susseguirsi di norme dal livello comunitario a quello locale, accompagnate da quelle accessorie esplicative nel corso degli anni ha creato un coacervo normativo molto intricato ed eccessivo, con rischi di interpretazione per competenza più che per merito.
Dalla produzione di uva fino al confezionamento del prodotto finito le imprese devono ottemperare a un numero molto elevato di obblighi di varia natura e devono rapportarsi con una molteplicità di soggetti che spesso non sono coordinati fra di loro, soprattutto per le operazioni di controllo.
La sollecitazione dei produttori per la semplificazione delle norme e la necessità di un alleggerimento della burocrazia ha portato le organizzazioni a lavorare a un progetto comune, rinunciando, in taluni casi, alle proprie peculiarità e mediando le specifiche posizioni in esclusiva funzione dell’obiettivo finale.
Il documento è stato ottenuto innanzitutto armonizzando tre diverse fonti normative: la Legge 82/2006 (Disposizioni di attuazione della normativa comunitaria concernente l’organizzazione comune di mercato (OCM) del vino), Decreto Legislativo n.260/2000 (Disposizioni sanzionatorie in applicazione del regolamento CE n. 1493/99, relativo all’organizzazione comune del mercato vitivinicolo) e il Decreto Legislativo 61/2010 (Tutela delle denominazioni di origine e delle indicazioni geografiche dei vini).
L’articolato ottenuto è stato poi puntualmente rivisto e ricodificato in base alle richieste delle aziende.
Il Testo Unico è disposto in otto capitoli e disciplina l’attività dell’intero ciclo economico, dalla vigna alla commercializzazione, e le relative implicazioni normative di interesse settoriale e generale, partendo dal presupposto che la semplificazione è un fattore indispensabile per lo sviluppo.
Minori adempimenti garantirebbero alle imprese la ripresa di progetti di ammodernamento, innovazione e ricerca attualmente messi da parte.
Nel contesto globale occorre riflettere sulla limitazione della capacità competitiva dei vitivinicoltori italiani nei confronti di quelli europei e internazionali dove i controlli sono meno della metà, così come i costi di certificazione, e dove spesso un’autodichiarazione è ritenuta soddisfacente.
In senso più ampio, quello che il mondo produttivo chiede è un approccio diverso, più moderno, della pubblica amministrazione nei confronti degli imprenditori e l’instaurarsi di un rapporto per cui l’elemento qualificante non è il “controllo” ma il “supporto” delle attività aziendali.
I risultati ottenuti in tal senso si rifletteranno sull’efficienza dell’azienda e sul suo risultato competitivo a livello nazionale e sempre più spesso a livello internazionale.