Oreste Rossi (PPE): “Per l’Italia uscire dall’euro sarebbe un disastro!”

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Rossi Oreste nuovaL’uscita dell’Italia dall’euro sarebbe un pericolosissimo salto nel buio. Il nostro Stato diventerebbe, di colpo, un Paese extra-Ue e i vantaggi che potremmo avere con la svalutazione della lira verrebbero totalmente annullati da un’improvvisa perdita di competitività, rispetto agli altri Paesi che imporrebbero dazi sulle nostre merci”.

L’eurodeputato alessandrino della delegazione di Forza Italia del Ppe, Oreste Rossi, boccia l’ipotesi teorizzata dai movimenti euroscettici di uscire dalla moneta unica per fare ritorno alla vecchia lira.  Rossi ha analizzato la relazione molto dettagliata dell’Ubs Investment Research, sulle conseguenze di un ipotetico dissolvimento dell’euro, in cui si mettono in luce i problemi della moneta unica, ma soprattutto i drammatici scenari di fronte a cui potrebbe trovarsi l’Italia se uscisse dall’Eurozona.

“Innanzitutto – dichiara Rossi – vorrei ricordare, a chi propone sfacciatamenteNo euro  l’uscita dall’euro, che i trattati europei non lo prevedono. Quindi, prima di fare ipotesi sconclusionate, gli euroscettici si informino sulla legislazione comunitaria. Ma questo non è l’unico ostacolo. Al momento – aggiunge l’europarlamentare Ppe – non possiamo sapere, con certezza, di quanto si svaluterebbe la lira. A deciderlo, infatti, sarebbero i mercati finanziari, la Bce e le banche”.

“Secondo il rapporto dell’Ubs – entra nei dettagli l’eurodeputato di Forza Italia – la lira potrebbe essere svalutata fino al 60%. A quel punto, però, tutti i debiti contratti da investitori e imprese all’estero dovrebbero essere pagati con un cambio di tasso spaventoso. Ciò porterebbe, da un lato, al fallimento delle nostre aziende – insolventi nei confronti dei Paesi in cui hanno investito – dall’altro al raddoppio del prezzo delle materie prime di cui l’Italia oggi non dispone”.

“Inoltre – prosegue l’europarlamentare Ppe – non dimentichiamo che, in genere, i ricchi investono fuori dai nostri confini e i loro investimenti non potrebbero essere convertiti in lire. Il rischio è che si allarghi la forbice tra ricchi e poveri e che l’Italia possa essere svenduta ai più facoltosi”.

“Senza considerare, poi – continua Rossi – che all’annuncio del cambio i cittadini si precipiterebbero in banca a ritirare i loro soldi, con una conseguente mancanza di liquidità, come abbiamo visto accadere a Cipro con risvolti sociali drammatici”.

L’eurodeputato di Forza Italia sottolinea che nell’analisi dell’Ubs vi è scritto: ‘Nella storia il dissolvimento di una Unione monetaria quasi sempre si è accompagnato a fenomeni estremi di disordini o guerre civili’.

“Le correnti euroscettiche di tutta Europa – ha concluso Rossi – non dovrebbero sottovalutare relazioni come questa e anziché fare mera propaganda politica sfruttando lo stato d’animo dei cittadini colpiti dalla crisi, inizino a trattare questa tematica, così delicata, con maggiore responsabilità ed onestà intellettuale nei confronti di chi li ha eletti”.