Un malvezzo atavico della politica italiana, che nonostante i problemi seri che il paese sta attraversando continua a imperversare sia a livello nazionale che locale è la continua polemica fra maggioranza e opposizione, che provoca solo danni ai cittadini stanchi di ascoltare parole e promesse non mantenute e aumenta il loro distacco dalla politica.
Volendo rimanere a casa nostra, c’è il caso del PISU (Piano Integrato di Sviluppo Urbano) per la riqualificazione dei borghi Rovereto e Cittadella. Sono diversi progetti interamente finanziati per un importo di 12 milioni di euro che, se non si faranno errori, dovrebbero cambiare il volto delle zone in questione e assieme al ponte Meier sono le uniche grandi opere pubbliche che la città in dissesto potrà permettersi per diversi anni, i lavori degli stessi dovranno però tassativamente terminare entro il 31 dicembre 2014, pena la perdita del finanziamento.
A questo proposito sorge spontanea una domanda: che cosa è stato fatto sinora?
Proviamo a riassumere la vicenda, a luglio 2013 nel chiostro di Santa Maria di Castello si tenne un incontro con i cittadini, nel corso del quale l’Assessore competente per delega illustrò sommariamente i progetti, facendo le seguenti promesse: entro settembre 2013, sarebbe stato disponibile un sito internet per poterli visionare, sarebbe stato aperto un punto esposizione per consentirne la visione in forma cartacea a chi non aveva dimestichezza con la tecnologia e inoltre sarebbero iniziati una serie di incontri con cittadini e Associazioni, al fine di dibattere con gli stessi i progetti in questione per trarne indicazioni utili ad apportare le eventuali modifiche del caso, al fine di migliorarli.
Ma come sovente capita negli enti pubblici siamo arrivati ad aprile 2014 e di tutto ciò non è stato fatto nulla e i lavori non sono ancora iniziati e dato che ormai i tempi stringono si sta correndo il rischio di perdere i finanziamenti sopra citati (e su questo va detto che nel nostro paese siamo maestri nel perdere le opportunità dei finanziamenti Europei).
In compenso le polemiche non mancano, recentemente l’opposizione ha presentato un interpellanza in Consiglio Comunale, lamentando il fatto che la maggioranza ha deciso di affidare gli incarichi relativi al piano di comunicazione del PISU, per un importo complessivo di 28.398 euro a società esterne al territorio alessandrino.
In tal senso se si tiene conto della situazione di dissesto della città è una decisione che fa riflettere, anche se a questo proposito esponenti della maggioranza hanno fatto presente che la competenza della stessa è del Dirigente di settore, che proprio per l’autonomia che gli deriva dal suo incarico è l’unico responsabile di questa scelta, ma ciò non toglie che sia quantomeno infelice per non aggiungere altro.
Resta il fatto che è trascorso molto tempo da quando la precedente Amministrazione aveva presentato e fatto approvare dalla Regione i progetti ottenendone i finanziamenti e nove mesi dal primo e sinora unico incontro con i cittadini e sinora nulla è stato fatto. A questo proposito va detto che alla luce della riconosciuta professionalità dell’Assessore competente, cause ed eventuali responsabilità di questo incomprensibile ritardo sono da ricercare altrove (anche se nel pubblico diversamente dal privato e difficile che emergano e che vengano presi i provvedimenti del caso), ora però non è più il tempo di fare polemiche, ma di passare all’azione informando tempestivamente e in modo dettagliato la comunità sui contenuti dei progetti e successivamente dare avvio ai lavori per rispettare i tempi previsti (verificandone attentamente la loro esecuzione affinchè vengano eseguiti a regola d’arte).
Ma purtroppo considerando l’andazzo e i tempi ormai ristretti, alla fine succederà che come al solito ci si limiterà a comunicare ai cittadini senza farli partecipi, le decisioni intraprese dentro il palazzo.
Pier Carlo Lava – Alessandria