Oreste Rossi (PPE): “diciamo no all’affondamento delle armi chimiche siriane nel Mediterraneo!”

Rossi Oreste nuovaUna petizione per sollecitare il Governo italiano “a bloccare un’operazione che sarebbe uno scempio nei confronti dei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo e dei loro cittadini che non ne sono stati preventivamente informati”.

Questa l’iniziativa proposta dall’eurodeputato alessandrino del Ppe Oreste Rossi, che  sul suo sito istituzionale www.oresterossi.it ha lanciato una raccolta firme per bloccare lo smaltimento e l’affondamento delle armi chimiche siriane al centro del Mediterraneo. Tale operazione è iniziata il 7 gennaio con il trasferimento del primo cargo, dal porto siriano di Latakia a quello di Cagliari, attraverso una nave danese e dovrebbe concludersi a fine mese. La petizione prende avvio da un’interrogazione parlamentare sottoscritta da Rossi e da altri eurodeputati a Strasburgo e presentata alla Commissione europea dal suo collega Ppe Antonello Antinoro.

“Si tratta di un’operazione selvaggia – ha dichiarato Rossi – che calerebbe dall’alto, sulla testa dei cittadini, senza che questi possano aver avuto possibilità di replica. Mi domando come il Governo possa dare l’autorizzazione per lo smaltimento, e peggio ancora per l’affondamento, delle armi chimiche siriane in un mare chiuso come il Mediterraneo, con il rischio di un impatto ambientale disastroso sul nostro territorio e sui nostri mari”.

“Ho sottoscritto un’interrogazione presentata dal collega Antinoro – ha aggiuntoArmi chimiche siriane l’europarlamentare Ppe – perché mi sembra doveroso che l’Europa intervenga contro questa decisione vergognosa. Non abbiamo molto tempo, per questo ho pensato di promuovere una petizione perché i cittadini sappiano cosa potrebbe succedere nei nostri mari, di qui a pochi giorni”.

“Il trasporto – ha spiegato Rossi – dovrebbe avvenire verso un porto italiano, verosimilmente Cagliari, attraverso le navi danesi (Ark Futura) e norvegesi, dopo lo stoccaggio delle sostanze su cargo dei suddetti paesi, con supporto logistico da parte degli americani e con la Russia responsabile della sicurezza”.

“Il trasferimento degli agenti chimici pericolosi – ha proseguito l’eurodeputato alessandrino – dovrebbe avvenire su una nave militare americana (MV Cape Ray), con successivo smantellamento delle sostanze chimiche, attraverso idrolisi, poi inabissate dal cargo in acque internazionali, al centro del Mediterraneo, in particolare nel Mar Ionio”.

L’Europa e l’Italia – ha concluso Rossi – sono ancora in tempo per fermare questo disastro. Lo facciano prima che a farne le spese sia il nostro ambiente e i nostri cittadini”.