SEL sul polo chimico: luci e ombre

L’O.D.G. di SEL (Sinistra Ecologia Libertà) sul Polo chimico di Spinetta Marengo non convince nelle conclusioni mentre conferma giudizi condivisibili e dati interessanti. Ad esempio il giudizio sulla classe politica alessandrina: “Da parte delle pubbliche amministrazioni ignavia, non volontà di impegnarsi in problemi ambientali al solo profilarsi del ricatto occupazionale da sempre impugnato nel conflitto ambiente-lavoro. Con gli enti preposti ai controlli ambientali apparentemente capaci solo di diffondere messaggi rassicuranti invece che dati scientifici.

Ad esempio la rivelazione di denunce della Provincia non rese pubbliche: “Le emissioni dai camini della Solvay di componenti fluorurati quali il C2F4, altamente cancerogeno, raggiungono i 10 mcg/m3, più di dieci volte superiori alla soglia di pericolo. Ad esempio alcuni dati epidemiologici: ”Impressionanti i risultati che quantificano ciò che i residenti qualitativamente percepivano e denunciavano da anni. Eccessi di rischio di patologie all’apparato cardiovascolare e respiratorio, eccessi di rischio per vari tipi di tumori maligni, fino al 120% per tumori maligni all’apparato digerente e peritoneo.

Ad esempio il rischio di catastrofe industriale: “Le produzioni attive ed i componenti impiegati (quali HF, HCl, F2, C2F4, C4F8, Propilene, Isobutilene, Benzene) classificate in “Tossiche Percettibili”, ”Tossiche non percettibili” e “Infiammabili” lo fanno classificare quale “Sito a Rischio di incidente rilevante” .

Ad esempio il conseguente interrogativo sulla sopravvivenza dello stabilimento Solvay: “E’ tuttora ipotizzabile l’obiettivo della continuità del lavoro in un ambiente risanato?” A questa domanda conclusiva SEL risponde con un NI e propone, come riduzione del rischio, una legge nazionale che dia più poteri al Comitato Tecnico Regionale sulla base di un rapporto annuale di valutazione del danno sanitario (VDS) redatto da ARPA e ASL.

Noi obiettiamo: Legge nazionale? Campa cavallo… Non sarebbe invece fattibile che ora, da subito, SEL e il suo assessore all’ambiente Claudio Lombardi si preoccupassero di realizzare, dopo vent’anni dalla proposta, l’Osservatorio ambientale della Fraschetta? Eppoi questa legge nazionale è pur sempre la riproposizione della delega, delega agli Enti, delega all’alto, sempre fallimentare; mentre l’Osservatorio è non delega, è partecipazione e democrazia, dal basso. Medicina democratica resta sempre disponibile ad un confronto pubblico, da organizzarsi  anche con  il Movimento5Stelle che sul tema Osservatorio e Piano emergenza  ha presentato una Mozione comunale.

Lino Balza – Medicina Democratica