L’indecente balletto delle tasse ‘a fisarmonica’ [Controvento]

Casa denarodi Ettore Grassano

Ma voi siete finalmente riusciti a capire se a dicembre (cioè dopo domani) pagheremo l’Imu sulla prima casa, e quanto ci verrà estorto per la tassa spazzatura, comunque la vogliano chiamare?

A noi pare che, nella confusione completa creata più o meno ad arte, l’unica cosa certa è che questi e altri balzelli continuano e continueranno a lievitare, assumendo ormai una connotazione di autentica estorsione, nel senso che non c’è davvero più nessun rapporto tra il quantum richiesto, e i servizi (mal) erogati. Soprattutto, il fiume di denaro che va dalle nostre tasche a quelle pubbliche (che sia Irpef, Iva, stra/pagamento di servizi pubblici, benzina o quant’altro) non ci pare sia indirizzato a sostenere in alcun modo un progetto di sviluppo del Paese, o di sua modernizzazione, ma sembra sia destinato esclusivamente a ‘tamponare’ continue falle di una macchina che annaspa.

Ma rimaniamo ‘terra terra’: a metà dicembre si paga la tassa rifiuti, e ancora molti di noi non sanno quanto dovranno sborsare. Ma vi pare normale? Abbiamo chiesto ieri a diversi alessandrini, e tutti sembrano essere nelle nostre stesse condizioni. Mentre altrove (anche in provincia) le cose sono, se non altro, già più chiare.

Non solo: nel patetico ping pong sulla cancellazione o meno dell’Imu prima casa, ora salta fuori che la copertura finanziaria per cancellare il balzello (ma solo per il 2013: dall’anno prossimo torna sotto mentite spoglie) non ci sarebbe, per cui i comuni che hanno aumentato le aliquote (circa 600: il vostro c’è?) potrebbero ritrovarsi, senza colpa peraltro perchè ai tempi hanno applicato semplicemente la normativa, col classico cerino in mano.  Ma non è cialtrone un governo che si comporta così, scusate? Se fosse stato il povero Silvio B. a barare in questo modo, promettendo in pochi mesi tutto e il suo contrario, e scaricando poi ogni grana ai comuni, che cosa avremmo detto, e diremmo?

Insomma, siamo al solito, indecoroso balletto di cifre e regole ‘stiracchiate’ di qua e di là, a fisarmonica. E modificate in corsa. E poi si parla, per il rilancio dell’economia, di incentivi pluriennali per l’edilizia sostenibile, e di attrarre nuove imprese. Ma siamo seri, dai: chi volete mai che abbocchi ancora al giochino delle promesse future, in un Paese i cui più alti organi di governo non sono mai in grado di agire con coerenza, e di mantenere la parola data l’altro ieri?

Buone tasse di fine (e inizio) anno a tutti!