E’ cominciata la campagna elettorale? [Controvento]

Berlusconi amareggiatodi Ettore Grassano

Guardiamo un po’ oltre gli slogan di qualsiasi colore e natura (“colpo di Stato”, “cancellazione della democrazia”, oppure “se ne va dal Senato un delinquente abituale e recidivo”, e via discorrendo).

Chiediamoci cosa cambia davvero, da oggi, con l’espulsione di Berlusconi dal Senato (dove, en passant, Silvio non andava mai naturalmente, se non in occasione di eventi straordinari), e cosa dobbiamo aspettarci dalle prossime settimane e mesi.

Innanzitutto, sentiamo parlare di sentenza esecutiva “entro marzo”, là dove un comune cittadino sarebbe accompagnato in carcere nel giro di qualche ora. Ma, poichè non siamo tra quelli che godrebbero vedendo il Cavaliere (ma ancora per pochissimo: gli revocheranno pure il titolo) dietro le sbarre, o a ‘pulire i cessi da Don Mazzi“, come dice lui stesso, neanche questo ci interessa gran che. Piuttosto, ci pare che, nell’entourage di Berlusconi, si minimizzi eccessivamente il fatto che, quando si sconta una condanna (carcere, domiciliari, servizi sociali: non importa) si è, o si dovrebbe essere, sottoposti ad una serie di restrizioni rigorose, e ogni contatto con il mondo esterno va autorizzato.

E’ quindi grottesco e caricaturale che Berlusconi stesso si paragoni a Grillo e Renzi, che come lui sono leader politici fuori dal Parlamento. Lui deve scontare una condanna esecutiva, e in base alla vituperata e controversa legge Severino non potrà candidarsi per i prossimi 6 anni.

Senza contare che le grane vere potrebbero arrivargli dal processo Ruby, se anche lì si andasse verso una condanna definitiva.

Ma politicamente, cosa cambia? Il governo Letta, privato dell’appoggio dei deputati e senatori di Forza Italia, riuscirà comunque a tenere ‘la barra dritta’ fino almeno al 2015? E davvero da oggi Berlusconi è ufficialmente in campagna elettorale, e non perderà occasione per delegittimare l’esecutivo, e mettergli i bastoni tra le ruote?

Ma soprattutto: si possono fare, con una maggioranza non proprio risicata, ma senz’altro non rappresentativa di tutto il Paese, le famose riforme costituzionali e istituzionali, eliminazione del porcellum compresa?

I dubbi sono tanti: e dopo le primarie del Pd dell’8 dicembre potrebbero essere ancora di più.

Intanto, all’orizzonte, c’è un 2014 in cui a crescere, lo sappiamo tutti, saranno soltanto i disoccupati, e le difficoltà degli italiani. Da lorsignori attendiamo non chiacchiere litigiose, ma fatti concreti.