Dalla nuova veranda di recente realizzazione, il colpo d’occhio è notevole, e il ‘padrone di casa’, Paolo Grecu, direttore del Golf Club La Serra, mostra con orgoglio il panorama, e racconta con toni pacati e signorili le tappe quarantennali attraverso le quali la struttura è divenuta ciò che è oggi, con i suoi 250 soci e il suo ‘patentino’ di capostipite tra gli 8 impianti dedicati al golf presenti in provincia di Alessandria. “Il progetto nacque nel 1971 da un’idea del commendator Piero Lunati, e venne realizzato come iniziativa privata di 5 soci, rappresentanti di altrettante famiglie valenzane, che rilevarono i terreni (complessivamente circa 20 ettari, ndr), e realizzarono il primo percorso a nove buche della nostra provincia” Originariamente, racconta il sito web del Golf Club La Serra, qui sorgeva “un cascinale dei primi dell’800, con un caratteristico porticato da cui si gode la vista su Valenza e la Valle del Po”.
Oggi percorrendo i pochi chilometri che separano l’area dall’abitato di Valmadonna, ci si trova di fronte ad una modernissima struttura dotata di piscina, bar, ristorante, sala per meeting aziendali. Ma naturalmente il ‘core business’ è e rimane il golf, che qui assume, per scelta dei soci, una dimensione fortemente ‘famigliare’. “Nel 1994 – spiega Grecu – i soci originari decisero di offrire a tutti gli iscritti la possibilità di diventare soci dell’immobiliare che è proprietaria della struttura. Le quote vennero così suddivise non più per 5, ma per 400, naturalmente con possibilità di partecipazioni differenziate, come è ancora oggi. Considerato, ad esempio, che anche di recente abbiamo affrontato importanti opere di ristrutturazione, finanziate in maniera prioritaria da alcuni soci. E, appunto, qui il golf è intesa davvero in maniera famigliare, nel senso che esistono corsi e gare indirizzate ai ragazzi, e alle signore che intendono affiancare mariti e figli nell’attività”.
Ma da dove arrivano i golfisti del Club? “Prevalentemente dalle zone di Valenza e Alessandria, anche se in passato non è mancato un forte ‘filo rosso’ con la Liguria: e del resto ci sono nostri soci che, nella stagione invernale, amano frequentare anche qualche golf club della riviera. In provincia naturalmente, con il progressivo diffondersi, soprattutto tra gli anni Ottanta e Novanta, di diversi altri impianti, c’è stata anche una naturale ‘spalmatura’ degli iscritti, rispetto alle zone di residenza. Tra le diverse strutture, peraltro, ognuna delle quali con proprie caratteristiche, esiste una forte collaborazione, e abbiamo avviato anche un percorso sportivo comunque: una sorta di torneo a tappe, in occasione delle quali gli iscritti ai vari golf club della provincia possono spostarsi e partecipare anche alle giornate di gara presso le altre strutture del circuito”.
Ma cosa c’è di vero nel vecchio ‘adagio’, secondo cui il golf è uno sport solo per ricchi, e anzi più che uno sport è un’occasione per incontrarsi e fare business? Sul tema il direttore del Golf Club La Serra non ha dubbi: “il golf è uno sport vero e vissuto con passione da chi lo pratica, su questo non c’è dubbio. Le tariffe variano molto a seconda dei contesti, e dei ‘pacchetti’ scelti, e certamente la crisi si sta facendo sentire anche in questo settore, come in altri: noi, forse anche per la tipologia di percorso ‘a 9 buche’, e forse per l’impostazione appunto di club, e non solo di campo, che ci siamo dati da sempre, la sentiamo decisamente meno di altri. Che si faccia business in maniera diretta lo escludo, al golf si va per rilassarsi. E’ indubbio però che, soprattutto vivendo e frequentando stabilmente il circolo nelle diverse attività che propone, si costruiscono e consolidano anche rapporti di dialogo e di amicizia, questo sicuramente”.
E, naturalmente, un golf club è esso stesso un’impresa economica: per cui, ad esempio, al Golf Club La Serra, oltre al direttore Paolo Grecu lavorano anche tre persone a tempo pieno per la manutenzione del campo, 2 in segreteria, e un magazziniere. Oltre alla gestione, appaltata, di ristorante, bar e piscina, “e al nostro bravissimo maestro di golf, l’alessandrino Eugenio Bellomo, che collabora con noi come libero professionista”. Altro aspetto importante, l’attenzione per l’ambiente e per la natura. “Nel 2010 abbiamo affrontato un investimento ingente, di oltre 700 mila euro, per puntare in maniera decisa sul fotovoltaico, e oggi produciamo da soli tutta l’energia che necessita alla nostra struttura, riscaldamento invernale compreso: per questo aspetto abbiamo anche ricevuto il premio Green dalla nostra Federazione nazionale”.
Prossimamente, per chi desidera conoscere approfondire la conoscenza della struttura e delle sue proposte, è previsto anche un ‘open day’, il 28 settembre. “Sarà una giornata organizzata in collaborazione con il Fai di Alessandria – sottolinea Grecu – in cui ogni neofita verrà affiancato ad un giocatore già esperto, e guidato alla scoperta del nostro campo attraverso una vera e propria partita”.
Ettore Grassano