Locci: “Un centro sinistra senza idee ci porta alla deriva: sono persino tornate le zanzare!”

Locci Emanuele 1“Ma lo sa che l’altro giorno,  in radio, ho scoperto che le zanzare ad Alessandria si sono quadruplicate, rispetto all’estate scorsa, perché il comune ha ritenuto di sospendere anche il trattamento avviato da anni? Ma le pare possibile andare alla deriva così?”. Emanuele Locci non stacca mai, neanche d’estate. E’ tra i consiglieri comunali di opposizione più agguerriti nell’incalzare la maggioranza di centro sinistra e il sindaco Rossa, di cui ha di recente chiesto ufficialmente le dimissioni. E svolge con costanza il suo ruolo di ‘vigilante’ al servizio dei cittadini anche dai microfoni di Radio Voce Spazio, ‘pungolato’ dalle domande di don Ivo Piccinini. Proviamo allora con Locci, esponente di Fratelli d’Italia, a capire cosa dobbiamo aspettarci per l’autunno alessandrino, tra bilanci da riequilibrare e aziende partecipate da riorganizzare. Gas e rifiuti compresi.

Consigliere Locci, partiamo dalle zanzare allora. Sembra un tema banale, ma è una delle emergenze di stagione….
Accidenti se lo è: e il numero di questi fastidiosi insetti sul nostro territorio comunale, a detta degli esperti che si occupano del tema, si è quadruplicato rispetto all’anno scorso, grazie alla sospensione del servizio di disinfestazione. Che costava al nostro comune, ricordiamolo, 70 mila euro l’anno. Meno di un euro a cittadino: con quel che paghiamo di tasse, magari ne avremmo anche diritto, no?
Invece ho scoperto che Alessandria ha abbandonato il progetto consortile anti zanzare, a quanto pare senza neppure pagare le quote 2012, con tutti i disagi del caso per chi ha lavorato. Del resto, sembra non sia stato neppure chiesto il contributo del 50% della cifra alla Regione, tramite Ipla. Siamo a questi punti: incuria totale, a tutti i livelli.

Lei è molto severo Locci: insieme ai suoi colleghi Barosini e Foglino ha ancheDimissioniRossa chiesto le dimissioni del sindaco Rossa, con appositi manifesti appesi un po’ ovunque in città: ci credete davvero, o è propaganda?
Al fatto che il sindaco Rossa in questi 14 mesi di mandato sia stata assolutamente inconcludente, e che quindi la città trarrebbe solo giovamento dalle sue dimissioni, personalmente ci credo eccome. Se mi chiede se credo che succederà le rispondo di no, ma questo è un altro discorso, naturalmente.

Cosa succederà da qui al 15 ottobre, scadenza della proroga per la presentazione del bilancio 2012 stabilmente riequilibrato?
Temo poco e niente. Ora se ne andranno tutti in ferie, e fino all’autunno chi s’è visto s’è visto. Il problema è l’assoluta mancanza di idee, di proposte, di concretezza. Con una maggioranza divisa internamente, ma più per trattative e ‘mercanteggiamenti’, che per amore della città. E pronta comunque a ricompattarsi in caso di difficoltà. E noi dell’opposizione che stiamo cercando di ricostruire un filo comune, 5 Stelle a parte, con cui personalmente condivido anche alcune istanze, ma che comunque si pongono come entità a parte, alternativa a tutto e a tutti.

Scuola infanzia asiloMa la maggioranza qualcosa di concreto lo avrà anche fatto finora, no? La proposta di statalizzazione delle scuole per l’infanzia, ad esempio….
E infatti quella scelta l’abbiamo condivisa, anche se è stata avviata in ritardo, e non sarà un processo breve. Però è tutto il percorso intrapreso lo scorso anno con la costituzione di Costruire Insieme che va ripensato. Lo sostengo da un anno, e pian piano saranno costretti a darmi ragione: Costruire Insieme  è illegittima, e andrà chiusa: e meno male che i dipendenti del settore di Palazzo Rosso sono stati soltanto comandati, e non trasferiti, o oggi rischierebbero di non avere più un lavoro. Gli asili nido vanno affidati all’esterno, a cooperative in grado di offrire determinati standard qualitativi. E le scuole per l’infanzia statalizzate. Non c’è altra soluzione.

Ma se il sindaco si dimettesse (il che appare francamente improbabile), eComune Alessandria seraarrivasse un commissario, non sarebbe peggio, per i lavoratori dell’ente e delle partecipate? E non si tratterebbe di una completa resa della politica?
Alla favola del commissario sterminatore, armato di machete, non ci crede davvero nessuno. Sarebbe un funzionario governativo, con dei precisi compiti di risanamento, ma anche di mediazione: dialogherebbe con sindacati e forze sociali, alla ricerca però di soluzioni concrete. Ma ci rendiamo conto che finora gli unici elementi di analisi sulle aziende partecipate (e non veri piani industriali, che non ci sono) sono caduti sulla testa del consiglio comunale dal loggione, mentre i sindacati se li sono dovuti procurare tramite loro contatti romani? Che modo è questo di dialogare e confrontarsi?  Questa maggioranza manca di trasparenza nel modo più assoluto: se poi questo dipenda dal fatto che non sanno che pesci pigliare, non saprei dirlo.

Amag AlessandriaParliamo dei ‘gioielli di famiglia’, Locci: lei il gas lo venderebbe, per fare cassa?
Assolutamente no. Alegas è in utile, anche se nell’ultimo anno si sono persi contratti importanti: perché mai vendere, o svendere, pezzi pregiati che rappresentano una ricchezza per tutta la comunità? Me lo dica lei, a me sfugge. La realtà è che la gestione Repetto, tanto criticata, ha visto migliorare significativamente, negli anni scorsi, i risultati e il conto economico del gruppo Amag. Con un grave errore, peraltro: la politica non ha svolto fino in fondo i suoi compiti di controllo, e si è resa possibile una gestione discutibile in termini di spese, consulenze, sponsorizzazioni. Non sarebbe avvenuto, se il consiglio comunale avesse potuto effettuare un controllo costante, e puntuale.

Ma lei conferma, Locci, di conoscere già il nome del futuro direttore generale di Amag?
Confermo, e confermo anche che si tratta di una persona in possesso di semplice diploma di geometra, nonostante l’azienda disponga internamente di 2 o 3 ottimi ingegneri che avrebbero le carte in regola per ambire al ruolo. Scopriremo al momento opportuno se avevo ragione.

E la filiera dei rifiuti? Come va riorganizzato quel comparto secondo lei?Amiu camion rifiuti
Si tratta di un comparto delicato. Che da un lato può essere molto redditizio, ma che è anche facilmente ‘infiltrabile’ dal punto di vista della criminalità. Andiamoci con i piedi di piombo, quindi. L’idea di un unico soggetto che gestisca l’intero processo, dalla raccolta allo smaltimento, non è sbagliata. Ma è sul come arrivarci, data la complicata situazione attuale, che ci aspettiamo dal sindaco e dalla giunta chiarimenti importanti. E più di tutti hanno diritto di saperlo i lavoratori Amiu: è regolare trasferirli ad Aral, o potrebbero andare incontro a brutte sorprese? E nel futuro cosa c’è? Gare d’ambito, o che altro? Sicuramente, ad oggi, l’incertezza genera forte preoccupazione.

Poi c’è il trasporto pubblico: che futuro per Atm?
Una certezza lì c’è, e sono gli ingenti tagli di risorse regionali, e quindi di chilometraggio. E’ chiaro che, conseguentemente, si deve ripensare tutto il modello organizzativo. A me pare che l’idea di legarsi ad un’altra azienda del settore, più grande e meglio organizzata, sarebbe la strada per mettere in campo una serie di economie di scala. In passato si parlò di Milano, poi anche di Torino, che ha già peraltro una piccola quota di Atm. Ci dicano insomma cosa hanno intenzione di fare.

Locci MeloniLocci, nel 2014 si eleggeranno i sindaci in diversi centri zona della provincia. Fratelli d’Italia ci sarà? E con quali proposte?
Fratelli d’Italia è nato, come partito, per un motivo preciso: la carenza di democrazia all’interno del Pdl, in termini di congressi, primarie e confronto sui temi. Noi partiamo quindi da lì: dalla necessità di massima trasparenza, sul fronte del dialogo con tutte le altre forze politiche del centro destra, a partire dalle modalità attraverso le quali individuare i candidati sindaci. In qualche caso, come a Novi, la strada che si è deciso di intraprendere è quella delle primarie: che però devono a mio avviso coinvolgere davvero tutto il centro destra, o  rischieremmo di creare ulteriore confusione nell’elettorato, che amarezze dalla politica ne ha già avute abbastanza.

Ettore Grassano