Corso Roma #4 [Un tuffo nel passato]

frisina_caldi Tony Frisina.

Le cartoline di una città sono sempre le più rappresentative dei luoghi del passeggio. Fotografi, tipografi ed editori cercano di produrre immagini relative ai soggetti più rappresentativi e di maggior successo. Questo è il principale motivo per cui le immagini del centro storico riproducono sempre i luoghi “più comuni”, mentre le periferie e le zone cosiddette “degradate” o povere non hanno cartoline o se ne esistono hanno un buon grado di rarità.

Corso-Roma-Londres

Questa cartolina riguarda il tratto in cui Corso Roma si incrocia con Via Piacenza.

Il palazzo in primo piano, sulla sinistra, ospitava – come ci indica l’insegna posta al primo piano – il rinomato e signorile Hotel Londres.

Interessante notare il gruppetto di ragazzotti che, approfittando della bella giornata estiva, ciondolavano spensierati nel centro cittadino, fra passanti e signore decisamente più “eleganti”.

La pavimentazione di Corso Roma, certamente più modesta e semplice, la dice lunga sui gusti urbanistici ma soprattutto sulle esigenze del lontano ‘800.

Questa strada risulta ora, nonostante il recente rifacimento della pavimentazione stradale e nonostante le intenzioni del committente, molto degradata e “spersonalizzata”.

Corso Roma ha perso purtroppo e per sempre la propria originalità.

Anche a corredo di questa immagine propongo un interessante fatto di cronaca, accaduto proprio in quel periodo, tratto da un giornale locale.

Una scenata in Corso Roma.
Domenica sera verso le ore 22, in Corso Roma, frequentato da molte persone, tre colpi di rivoltella hanno messo sossopra la popolazione. Ecco come avvenne il fatto.

Un elegante e noto giovanotto, certo Carlo Germano, passeggiando in compagnia della signorina Serafina Simolaia, s’incontrò col meccanico Lodovico Porta, col quale aveva ragioni di rancore, e venne da questi affrontato.

Il Germano, oltremodo impressionato e credendosi vittima di un’aggressione, estrasse dalle tasche la rivoltella e ne sparò tre colpi in aria, nell’intento di chiamar aiuto.

Questa la versione del signor Germano; ben diversa è quella del Porta. Questo infatti dice che mentre passeggiava con la sua signora e la di costei sorella Alessandrina Bocca, s’incontrò casualmente col Germano, che rise in tono di scherno verso la Bocca, la quale apostrofò il giovanotto coll’epiteto di vigliacco.

La signorina Simolaia a sua volta apostrofò la Bocca ed il Porta afferrò per un braccio il Germano, che sparò i colpi di rivoltella.

La scena si svolse in modo rapidissimo e non è certo facile sapere con precisione come sia avvenuta.

LA LEGA LIBERALE – Periodico settimanale della Provincia di Alessandria – Letterario – Anno XXIV – Numero 42 – Alessandria, Sabato 16 Ottobre 1909.

 

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