L’ultima notizia è dell’altro giorno: i tortonesi potranno continuare a beneficiare della stagione teatrale, e di quell’incantevole “bomboniera” che è il Teatro Civico, grazie ad un sostegno triennale garantito dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona: che sempre più si sta dimostrando, se non il volàno, certamente l’autentica rete di salvataggio di una città, e di un intero distretto, o area vasta. I numeri sono da record, una volta tanto in senso positivo: nel 2012 la Fondazione CrTortona ha finanziato 91 interventi (su 115 richieste), erogando sul territorio più di 2 milioni e 800 mila euro, orientati soprattutto al sociale e alla cultura. Ma il bello è che, con un patrimonio netto di quasi 210 milioni di euro, la Fondazione “se lo può permettere”, per così dire. Ossia, avendo sempre fatto il passo lungo come la gamba, e investimenti oculati (e non è sempre scontato che così avvenga) in un mix di finanza, arte e altri canali, oggi può non solo guardare al futuro con serenità, ma anche rappresentare un “polmone” di sostegno per il suo territorio, storicamente tra i più dinamici della provincia, ma in questi anni segnato certamente anche da profonde difficoltà del settore produttivo.
Alla guida della Fondazione CrTortona c’è, da qualche settimana, il commercialista cittadino Dante Davio (nella foto), che ha preso il posto di Piero Moccagatta, ma cita naturalmente come suo primo riferimento e modello Carlo Boggio Sola, “una figura per noi assolutamente centrale, sempre: per qualità, capacità e dirittura morale”. Boggio Sola fu presidente della Fondazione per 18 anni, e contribuì più di chiunque altro a determinarne scelte, priorità, indirizzo strategico. Andrea Crozza, segretario generale della Fondazione CrTortona, ricorda ad esempio: “fu proprio Boggio Sola a decidere di diversificare gli investimenti, puntando anche sulle opere d’arte. E soprattutto a farlo in maniera non casuale, ma con una logica precisa: che è quella che ci ha portati alla creazione di un unicum nazionale, come il nostro Museo del Divisionismo: etichetta, quella di Museo, che ci è stata attribuita da media nazionali come il Corriere della Sera, e da critici del livello di Philippe Daverio e Flavio Caroli, per cui ce ne fregiamo volentieri”. Attorno alla figura e al “mito” di Pellizza da Volpedo, in effetti, la Fondazione e i suoi esperti hanno saputo creare un vero e proprio punto di riferimento per gli appassionati e gli studiosi del divisionismo. “Dal maggio 2012 ad oggi – spiega Crozza – abbiamo avuto circa 15 mila visitatori, tra cui 6 mila studenti: e diffondere cultura pittorica soprattutto fra le generazioni più giovani, gli adulti di domani, era ed è un nostro intento preciso. Però accanto alla crescita didattica e culturale stiamo dando, e sempre più vorremmo riuscire a dare, anche un bel contributo alla valorizzazione del territorio sul piano turistico ed economico: la nostra Pinacoteca è aperta tutti i week end, con ingresso gratuito, e crea non poco dinamismo in città e nei dintorni: non dimentichiamo infatti la forte sinergia che esiste con l’Associazione Pellizza da Volpedo, che gestisce direttamente, e su base volontaria, quello che fu l’atelier dell’artista. Basti pensare che diversi dei volontari di oggi sono i discendenti di quei volti ritratti da Pellizza nel Quarto Stato, per capire qual è anche il valore affettivo, e di tradizione, che sta dietro la valorizzazione di questo pittore, così fortemente legato al nostro territorio”.
Il sostegno alla cultura è dunque (“finanziamo anche diverse altre iniziative e mostre legate ad artisti locali”) certamente una delle leve che caratterizzano la Fondazione CrTortona, ma non l’unica. “Anzi – spiega il presidente Dante Davio – certamente il primo settore di intervento e finanziamento oggi, per scelta precisa e per necessità evidenti, è il sociale. E in questo ambito le cito, prima di tutto il resto, il progetto Tortona Solidale, che stiamo realizzando con diocesi, curia e famiglia orionina. Si tratta, in sostanza, dell’acquisizione e della ristrutturazione del locale che sta di fronte alla stazione ferroviaria, noto come Gambrinus. Lì, tra acquisto dal comune e ristrutturazione, investiremo più di un milione di euro, per realizzare una struttura destinata al sostegno dei senza fissa dimora: una Casa di accoglienza che offrirà distribuzione di cibo, indumenti, servizio doccia e anche possibilità di permanenza per la notte, al primo piano: ci sarà anche un dormitorio femminile, ad oggi inesistente in città”. I dati sulle nuove povertà sono impietosi, e le storie di disperazione non riguardano soltanto più migranti stranieri: “Purtroppo i dati più recenti – spiega il presidente Davio – ci confermano che ci sono a Tortona ormai 180 famiglie (e non solo singoli individui) del territorio che ritirano settimanalmente i pacchi di pasta, olio e pane messi a disposizione dalle strutture di assistenza. Oltre naturalmente a tanti stranieri: siamo ormai di fronte a fenomeni di nuova povertà, destinata temo a crescere ancora”. I lavori di preparazione della Casa di accoglienza cominceranno a breve, e l’inaugurazione è prevista per la primavera del 2014.
Sempre sul fronte sociale, continua l’impegno della Fondazione CrTortona a sostegno dei cantieri di lavoro, in collaborazione con il comune di Tortona (“50 mila euro l’anno, che si trasformano in una ventina di borse di tirocinio, per il reinserimento lavorativo di persone che hanno perso il lavoro”), mentre soltanto negli ultimi 6 mesi sono stati erogati al Cisa contributi per circa 200 mila euro, come fondo di emergenza sociale a sostegno di famiglie che non riescono a pagare le bollette, o la retta dell’asilo dei figli. Così come altri 20 mila euro vengono elargiti alla Caritas, per il fondo anti sfratto.
“Da due anni inoltre – continua il segretario generale Andrea Crozza – investiamo 35 mila euro l’anno per la manutenzione, da noi direttamente affidata ad un vivaista del territorio, del verde del Parco del Castello, per fare in modo che i tortonesi possano fruire di uno spazio pubblico importante, che sarebbe brutto abbandonare a se stesso: è un po’ lo stesso principio che ci spinge a sostenere, con 50 mila euro l’anno, la stagione teatrale del Civico”.
Ma c’è, tra i tanti, un altro filone di cui i responsabili della Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona vanno particolarmente fieri, ed è il progetto di adozione scolastica (“basata sul merito degli studenti, ma anche sul reddito delle famiglie”), che ha consentito in 8 anni di erogare 137 borse di studio a brillanti diplomati tortonesi (per usufruirne serve un voto minimo di maturità di 95/100) di ottenere borse di studio universitarie che vanno dai 2 ai 5 mila euro l’anno, e che sono rinnovabili (con verifiche annuali dei risultati) fino al conseguimento della laurea specialistica. “Il rinnovo c’è quasi sempre, e siamo particolarmente orgogliosi del progetto – spiega Andrea Crozza -, perché negli anni abbiamo contribuito a sostenere davvero delle belle ‘teste’, con casi di eccellenza e di specializzazione anche all’estero, da Vienna a Strasburgo, all’Australia. E’ un modo di far crescere le eccellenze intellettuali: il miglior investimento che si può sul futuro di un territorio”.
Ettore Grassano