In fiamme la discarica di Solero: occorre ridurre la quantità dei rifiuti e adottare una politica in direzione di “Rifiuti Zero” per sfruttare di meno le discariche e garantire la sicurezza dei cittadini.
Anche per questo raccogliamo firme sabato 18 e sabato 25 maggio per la legge di iniziativa popolare.
In fiamme la nuova discarica gestita dalla società Aral, quella di Solero, un anno dopo l’incendio in quella di Castelceriolo (avvenuto il 26 marzo 2012).
Sembra che nel caso di Solero si possa escludere il dolo, quindi dobbiamo chiederci cosa stia succedendo e quali siano i motivi. La struttura è dimensionata per smaltire 360 mila metri cubi di rifiuti urbani non pericolosi, e secondo le previsioni tecniche, dovrebbe durare 13 anni.
Ma si sta riempiendo rapidamente. E per la seconda volta in pochi mesi (14 mesi dopo quella di Castelceriolo) va in fiamme una discarica, costruita e attrezzata in modo ottimale. La discarica a quanto pare è anche utilizzata per il conferimento di rifiuti non di tipo urbano e provenienti da fuori provincia. Nulla che non sia consentito, ma, comunque, nelle quantità si sta esagerando. E i cittadini erano stati informati di tutto questo questo? Serve più informazione e una gestione più trasparente!
Il problema sembra essere dunque l’intensità dello sfruttamento della risorsa che risulta eccessiva. E’ questo il frutto avvelenato della politica dei rifiuti che è stata seguita negli ultimi anni dopo la nefasta decisione della precedente amministrazione di smantellare il “porta a porta. Il fatto è che con la diffusione del porta a porta la vecchia discarica di Mugarone, oggi completata, anche se di ridotte dimensioni è durata molto di più del previsto, essendosi riempita più lentamente, proprio perché la politica del rifiuto era diversa, mentre la nuova discarica di Solero si sta riempiendo velocemente.
Si tratta quindi di impostare necessariamente il ritorno graduale a una politica dei rifiuti razionale ed ecologicamente sostenibile che deve tornare al primato della differenziazione del rifiuto, del riuso e del riciclo e dell’educazione ambientale, rispetto alla fase di smaltimento che deve essere considerata la fase conclusiva e residuale del ciclo e non quella dominante. Riducendo i conferimenti in discarica!
Anche il rapporto coi cittadini che vivono vicino agli impianti deve essere gestito in modo più trasparente, senza oscillare fra i poli opposti di rassicurazioni pelose e diffusione di paure incontrollate. Infatti alle rassicurazioni diffuse a piene mani al tempo dell’apertura della discarica sono seguiti fatti di diverso segno, coi cittadini delle zone vicine allo stabilimento che sono stati fatti chiudere in casa, senza fornire spiegazioni adeguate per un evento a cui non erano preparati.
Come Sinistra Ecologia Libertà intendiamo continuare a sensibilizzare sia l’Amministrazione Comunale in carica – alla quale diamo un contributo di competenza con l’assessore all’Ambiente – sia i cittadini di Alessandria, alla necessità di riprendere una politica diversa di gestione del rifiuto che preveda la riduzione dei rifiuti e porti al riuso, al riciclo e alla ripresa della differenziata porta a porta che è l’unica modalità di gestione che oltre a essere ecologicamente sostenibile non stressa gli impianti di smaltimento fino al limite di portarli ad incidenti e incendi.
Per questo sabato 18 in Piazza della Lega e sabato 25 maggio in Piazza Garibaldi continueremo la raccolta firme per la campagna “Rifiuti Zero”, disegno di legge di iniziativa popolare promosso dalle associazioni ambientaliste (ed in Alessandria da Pro Natura), per dare il segno della necessità improrogabile di un ritorno tendenziale ma sempre più deciso a una politica diversa ed ecosostenibile del rifiuto.
Sinistra Ecologia Libertà Alessandria