5 domande a… Rosanna Stirone

stirone_2di Andrea Antonuccio.

Astigiana di nascita, appassionata di karate e amante degli animali (adora letteralmente il suo Westie Artù), Rosanna Stirone è una infaticabile organizzatrice di viaggi da quasi trent’anni. Le piace girare il mondo, ma quando può torna a casa nella “sua” Fraschetta, di cui è stata anche Presidente di Circoscrizione.

1) Che cos’è per te Alessandria?
Alessandria è una città che ha bisogno di uomini e donne impegnati che l’aiutino ad uscire dalla nomea di città “grigia”. Anche la squadra di calcio si chiama “i grigi”… Penso che invece esistano grandi potenzialità economiche, grandi potenzialità turistiche che non sono interpretate nel giusto modo, grandi opportunità geografiche per la sua invidiabile posizione, tante cose da organizzare e inventare nelle splendide cornici di cui disponiamo. La Cittadella e Marengo, per esempio.

2) Tu vivi in Fraschetta: non ti pare che sia considerata come una zona di serie B dai sindaci alessandrini?
Non credo che la Fraschetta sia considerata di serie B. Spesso però viene sottovalutata, soprattutto se pensiamo che è la circoscrizione più ampia per estensione, pari al 50% della superficie del comune di Alessandria. Oltretutto, è al primo posto per la presenza dei più importanti insediamenti industriali sia in termini di valore economico che per numero di maestranze, e quindi è al primo posto per contributi e tasse versati nelle casse del Comune. La Fraschetta  ha dimostrato in questi anni di fare la differenza anche in sede di risultati elettorali, ha una vocazione prevalentemente di “sinistra” (sempre che valga ancora questa definizione) ma ha uno spirito libero che sa punire o premiare gli amministratori indipendentemente dall’appartenenza partitica… quando viene trascurata, appunto!

stirone_13) Parliamo dello stabilimento Solvay a Spinetta: secondo te si deve parlare di emergenza ambientale, o è tutto sotto controllo?
L’emergenza in quanto tale è una situazione che ritengo sia stata prontamente affrontata, e anche con buoni risultati. Mi riferisco, per esempio, a quando si parlò di presenza del cromo in alcuni corsi d’acqua nel nostro territorio. Ritengo che i danni siano un lascito derivante da vecchie abitudini del passato, quando le leggi non tutelavano la salute come negli ultimi decenni, ed era abitudine un po’ di tutti quella di scaricare nella madre terra qualsiasi cosa. Ora, Solvay è una fabbrica chimica che è sicuramente a rischio incidente, ma né più né meno che altre aziende presenti sul territorio: gomma plastica vernici e altre ancora. Penso anche alla discarica, in cui si sono verificati diversi incendi, o alla linea ferroviaria, già teatro d’incidente per il deragliamento di un Etr. Per non parlare poi dello snodo autostradale che con il traffico pesante su gomma ci pone quotidianamente a rischio disastro ambientale per i trasporti destinati ad impianti anche non della nostra zona.

4) Sei stata presidente di Circoscrizione. Adesso fai ancora politica? In che veste, e in quale partito?
La politica è nella vita di tutti noi e di tutti i giorni, ma il problema oggi è riconoscersi in un partito. Le mie origini e il mio cuore sono nel partito socialista, garantista, aperto al nuovo, che non ha paura dei cambiamenti e del diverso ma che per primo difende il suo popolo con i suoi diritti, le sue tradizioni e la sua cultura. All’inizio, Forza Italia era la mia casa; oggi mi guardo intorno, e insomma… non mi piace questo demonizzare tutto e tutti, anche perché conosco tanti che fanno e hanno fatto buona politica e buona amministrazione. Certo, gli sprechi e la corruzione hanno raggiunto livelli non più sostenibili, e ognuno di noi deve farsi un esame di coscienza perché ognuno di noi se può, nel suo piccolo, evade, imbroglia, cerca raccomandazioni, cerca di passare davanti agli altri… tanto così fan tutti!

5) Cosa avresti fatto (e faresti) al posto di Rita Rossa per risollevare Alessandria?
Mah… oggi la ricetta giusta è veramente molto difficile da trovare. La dichiarazione di dissesto, devo dire, mi è parsa un autogol. Probabilmente si sarebbe potuto ottenere di più dallo Stato, ma questi sono tecnicismi che non conosco e nei quali non mi addentro. Oggi farei tutto il possibile per rilanciare l’immagine della città, in modo da portare persone da fuori a spendere in Alessandria. Coinvolgerei le varie associazioni di categoria e di volontariato esistenti e rilancerei le manifestazioni già collaudate senza inventarmi cambiamenti assurdi che anzichè far crescere l’evento lo riportano sempre al punto di partenza. Investirei sulle eccellenze del nostro Comune per far ripartire un’economia già piegata dai problemi nazionali, e che qui si trova anche a dover pagare il “conto” del dissesto.

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