Cgil: “ecco la nostra posizione su settore costruzioni e Terzo Valico”

Muratori al lavoroVi trasmettiamo, per conoscenza, il comunicato integrale della Fillea CGIL, a firma del Segretario Massimo Cogliandro, sullo stato di salute del settore costruzioni, in cui, tra l’altro, viene  espressa una riflessione sul terzo valico.

Con l’occasione, ribadiamo  la posizione della  Cgil, attualizzata all’evolversi della situazione, con particolare riferimento alla moratoria:

Abbiamo chiesto da sempre:
    fare, ma fare bene: il che significa che ci sono troppi punti critici non risolti, in primis l’impatto ambientale a partire da acqua e amianto.  Due questioni dirimenti e tali da compromettere la stessa realizzabilità dell’opera. Nelle nostre valutazioni, ci siamo basati sulle relazioni tecniche istituzionali, dove la stessa Provincia eccepiva la non esaustività delle risposte da parte di Cociv e RFI

    avere una visione: l’interesse strategico  dell’opera è stato aggiornato alle evoluzioni di mercato e della realizzazioni delle grandi reti di collegamento internazionale? Esiste uno studio attuale del rapporto costi / benefici?

    Se è certo il respiro che ne trarrebbe il sistema portuale ligure, quale è l’interesse specifico per il nostro territorio in termini di sviluppo/occupazione?  

Purtroppo non è stato possibile affrontare in alcun luogo queste tematiche cruciali, nonostante  avessimo chiesto, con Cisl e Uil,  diversi incontri alle sedi Istituzionali,  cercando di coinvolgere anche Slala per favorire un percorso di confronto a tutto campo. Nulla.

Infine, è sopraggiunta la richiesta corale di moratoria da parte di Sindaci e Provincia.

Su questo aspetto, il ns commento è laconico:  restiamo con un pugno di mosche in mano?

Ancora una volta subiamo e non siamo capaci come territorio di far valere una qualche proposta di sviluppo, magari anche alternativa al terzo  valico?

E poi ancora, non può passare in second’ordine il passaggio dei finanziamenti da  “intera opera”  a lotti costruttivi, perché questo potrebbe voler dire che si comincia e non si finisce. Ma questo significherebbe sprecare soldi e davvero non ce lo possiamo permettere.

Infine c’è un deficit clamoroso di trasparenza,  che è tanto più grave quanto più sul terzo valico c’è una intera comunità pacifica,  fatta di famiglie, generazioni,  colori politici, che chiede di capire e fermare.  Va rispettata.
La moratoria, senza contenuti, idee,  risposte,  è solo un bizantinismo.

SEGRETARIA CGIL
Alessandria

Il settore delle Costruzioni è allo stremo delle forze

L’intera filiera delle costruzioni in provincia di Alessandria è allo stremo delle forze rimane poco tempo per salvare il salvabile, siamo sull’orlo di un precipizio, se non si interviene immediatamente con provvedimenti urgenti, il disastro è ormai alle porte. i maggiori problemi che affliggono il settore continuano ad essere determinati dagli Enti Locali che per via del patto di stabilità non appaltano quasi più lavori e soprattutto non pagano le Aziende  o lo fanno con ritardi mostruosi, l’altra grande piaga che affligge il settore sono le banche che ormai non prestano soldi più a nessuno o per farlo pretendono condizioni a limite dello strozzinaggio.

A lanciare l’allarme è Massimo Cogliandro Segretario Generale della FILLEA CGIL e Vice Presidente del Sistema Edile di Alessandria.
I dati certificati che ci arrivano dalla Cassa Edile sono sempre più impietosi, nel 2008 il settore edile in provincia occupava 8.734 operai, alla fine del 2012 gli operai regolarmente assunti erano 6.170 (2564 in meno, circa il 30% in meno) se al numero degli operai licenziati aggiungiamo anche quello di impiegati ed artigiani che nello stesso periodo sono rimasti senza lavoro i numeri della disperazione diventano spaventosi oltre 4.000 persone hanno perso il lavoro nel solo settore dell’edilizia nella nostra provincia. (La Cassa edile ci dice che nel solo anno 2012 sono stati 638 gli operai edili che hanno perso il lavoro, anche in questo caso se al conto aggiungiamo gli impiegati e gli artigiani andiamo oltre i mille disoccupati in più) sempre nel 2012 sono state 111 le imprese che hanno chiuso i battenti.

Purtroppo il primo quadrimestre 2013 non ci consegna nessun elemento di ottimismo, infatti sempre i dati che ci arrivano dalla Cassa Edile vedono un trend del settore in continuo e progressivo peggioramento.
Naturalmente non è solo l’edilizia a soffrire, ma l’intera filiera delle costruzioni, nell’industria del cemento che in provincia di Alessandria è presente con tutti i grandi gruppi c’è una sovra capacità produttiva del 70% rispetto alla richiesta che arriva dal mercato ( Infatti Holcim chiude gli impianti a Morano, in Italcementi  a Novi ligure abbiamo firmato accordi di cassa integrazione , Cementir  le cui sorti sono direttamente legate al Terzo Valico GE-AL , stiamo aspettando che ci convochi a Roma per spiegarci cosa intende fare dello stabilimento di Arquata Scrivia tra le varie possibilità che l’Azienda non ha escluso c’è anche quella della chiusura del forno con il conseguente licenziamento di oltre 40 lavoratori, anche la Buzzi Unicem di Casale Monferrato è in fase di riorganizzazione , infatti ha ipotizzato con le RSU Aziendali nell’ultimo incontro sindacale di pochi giorni fa , la possibile apertura di una procedura di mobilità volontaria  ).
I problemi più grossi nelle fabbriche dei vari settori del nostro comparto sono determinati dal fatto che la crisi continua a peggiorare e ormai abbiamo terminato quasi ovunque gli ammortizzatori sociali straordinari, strumenti utili ad evitare i licenziamenti.
Vorrei concludere con una riflessione sul Terzo Valico ….

Quello che è certo è che il Terzo Valico rappresenta un’opportunità importante e da non sciupare, per il nostro territorio, circa 10 Milardi complessivi di investimenti (tra i territori di Genova e Alessandria ) e 3.100 posti di lavoro nel 2017 durante il picco massimo dei lavori.
Certamente sarebbe una forte boccata d’ossigeno per l’economia del nostro territorio che è moribonda.
Detto questo ci tengo a dire che noi non siamo per fare l’opera a tutti costi, ma siamo per farla e farla bene!
E’ grave che RFI non dia le dovute risposte e rassicurazioni alle giuste preoccupazioni del territorio rispetto a temi importanti come l’amianto e l’acqua ed è soprattutto grave che la politica sia completamente assente in tutte queste vicende. Credo che anziché chiedere inutili moratorie, bisognerebbe prendere per le orecchie RFI e costringerla a confrontarsi e rispondere alle preoccupazioni di tanta parte del territorio.

La politica dovrebbe affrontare questi importanti temi rapidamente e con grande serietà e non “all’Italiana” come purtroppo ormai sempre più spesso avviene.

PER LA FILLEA CGIL ALESSANDRIA
Massimo Cogliandro