Restaurazione! [Il Flessibile]

carusodi Dario Caruso.

Prima, seconda, terza Repubblica.

L’impressione è che si stia scivolando giù in una graduatoria che di ordinale ha solamente il declino dei costumi.

Mio nonno diceva che si stava meglio quando si stava peggio, mentendo e sapendo di mentire. È fin troppo evidente che gli anni Trenta e Quaranta non potevano essere invidiati dagli anni Sessanta e Settanta. Soprattutto per una classe sociale che passa dalla guerra alla pace e poi dalla working alla media borghesia.

Oggi possiamo serenamente dire che si stava meglio quando si stava meglio.

È innegabile che gli anni Ottanta sono da ricordare come sereni, mentre gli anni Venti che stiamo attraversando in punta di piedi e col cellulare all’orecchio sono vissuti con rabbia, noia e preoccupazione.

Provo a giocare con i rapporti generazionali.

Prima Repubblica: periodo in cui i genitori hanno cresciuto i figli per dare loro sani principi, talvolta anche schiavi delle regole non scritte ma sempre in buona fede.

Seconda Repubblica: periodo in cui i figli sono meglio dei genitori poiché sanno rispettare il codice del buon vivere nella vaga sensazione del rispetto altrui.

Terza Repubblica: non esiste più distinzione tra genitori e figli, madri cougar e padri papi di fronte a figli stalker e figlie escort.

E questa è fatta. Alla faccia delle rosee previsioni di Philip K. Dick.

caruso_restaurazioneOra procediamo alla mia Restaurazione dei primi tre principi imprescindibili:

1) Ripristino immediato del congiuntivo, non solo nelle aule universitari e nelle lezioni di scuola ma anche nella vita di tutti i giorni.

Esempio:

(dal macellaio)

“Buongiorno, signora. Cosa desidera?”

“Vorrei un pezzo per l’arrosto. Lei pensa che sia meglio il sottofiletto oppure che sia più opportuna la paletta? Potrebbe essere che venga mio figlio a cena e non vorrei che si facesse  brutta figura con mia nuora….”

“La capirei, signora, se non avesse confidenza con la nuora, ma avete un rapporto di tale confidenza… comunque se fossi in lei proverei la coscia che potrebbe soddisfare meglio il palato sopraffino di chiunque abbia un gusto medio-alto…”

“Grazie! Che fosse una persona gentile e a modo nonché competente in fatto di carne credo sia risaputo da tutto il quartiere!”

2) Ripristino con effetto immediato e retroattivo dei concorsi per speaker radiofonici. Diventa difficile ascoltare oggi un italiano corretto, fluente, senza inflessioni dialettali e con il rispetto delle punteggiature.

3) Ripristino del saluto per strada anche tra sconosciuti, come si usa fare in montagna tra camminatori che si incrociano sul sentiero a 3500 metri di altitudine e con un evidente debito d’ossigeno che non impedisce loro di dirsi reciprocamente “Buongiorno…” accennando un sorriso.

Be’… mi sembra che come inizio possa andare.