Alessandrini coraggiosi: ma in fuga [Controvento]

Tabellone partenzedi Ettore Grassano.

Ieri ho incontrato un conoscente, e gli ho chiesto di salutarmi il fratello, trentenne, che non vedo da qualche mese: “volentieri, ma è partito: all’estero con famiglia, forse per sempre. Tanto qui…”. Non ho avuto neppure il coraggio di chiedergli dove, o a fare che. Tanto qui…

Sempre ieri, qualche ora più tardi, un imprenditore della provincia mi spiegava che ama il suo lavoro da morire, “ma per fortuna mia figlia studia all’estero, e le ho consigliato di non tornare, potendo. Questo ormai è un paese per anziani, e per vacanzieri”.

Alè: e poi il presidente della Camera Laura Boldrini loda il coraggio (?? Magari intendeva la tenacia…boh) degli impiegati comunali alessandrini. Gente rispettabile, per carità: ma che tutto sommato, dato il contesto, finora non se l’è passata neppure malaccio. Auguriamo naturalmente ogni bene a tutti, e l’individuazione di una soluzione positiva e condivisa: che salvi i posti di lavoro, e che magari restituisca ad Alessandria anche servizi pubblici degni di questo nome. Manutenzione delle strade incluse, tanto per volare basso, ma essere concreti.

L’impressione però rimane quella di una piccola parte della comunità, assai ben organizzata e “reclamizzata”, che ama presentarsi come “la città”, tout court. Tanto chi può aversene a male?
Non certo la maggioranza silenziosa degli alessandrini, in gran parte rassegnata o ignava. E neppure l’altra minoranza, qualificata ma anche ignorata dai media e (questa sì) davvero coraggiosa: quella non conta, e se ne è già andata, o sta facendo le valigie, nell’indifferenza generale.