Il Paese del “biscotto”

Di cosa si parla da giorni in Italia? Del tracollo dell’economia, dell’Imu e delle tasse che ci strangolano, del futuro sempre più incerto? Sì, certo, anche. Ma il problema dei problemi sembra essere il “biscotto”, come va di moda dire: terminologia che un mio amico usa da anni per indicare la combine, l’accordo sottobanco in ambito calcistico.

Ossia: stasera l’Italia si gioca, contro l’Irlanda allenata dal “Trap“, la qualificazione alla fase successiva degli Europei di calcio. Poichè veniamo da due mediocri pareggi, rischiamo l’eliminazione anche in caso di vittoria, in base ad una serie di combinazioni, che trovate qui elencate.

Sin qui, semplici meccanismi da classifica sportiva. E’ l’effetto “biscotto” ad essere esilarante. Ossia: poiché siamo un Paese a tutti i livelli fondato sugli inciuci, gli accordi sottobanco, e in fin dei conti la truffa e la disonestà, immediatamente abbiamo levato sugli scudi sui possibili “truschini” ai nostri danni.

La prima gallina che canta ha fatto l’uovo, si diceva nelle campagne. E l’Italia, quando a cialtronaggine, ha senz’altro pochi eguali non solo in Europa, ma su scala planetaria. Per cui sono giorni che i giornali ci dilettano su tutte le possibili sfaccettature del complotto ai nostri danni, frutto di un accordo tra Spagna e Croazia, magari con la regia occulta degli odiati “crucchi”, che potrebbero così evitare un futuro, temibile confronto diretto con il genio italico.

Il calcio, già lo abbiamo scritto in passato, è davvero la metafora straordinaria della mentalità di un popolo. A nessuno da noi, in questi giorni, passa per la testa che per qualificarsi basterebbe essere più bravi degli avversari, e vincere le partite. No, noi ci presentiamo di fronte all’Europa con i nostri campionati nazionali da sempre truccati (come testimonia l’ennesima inchiesta in corso, questa sì destinata al “biscotto”, come le precedenti), e diamo del “nostro”, ossia dei disonesti, agli altri in maniera preventiva. Pazzesco, esilarante.

Eppure stasera, lo sappiamo, saremo tutti davanti al televisore sperando nell’ennesimo colpo di reni, nella riscossa se non etica (francamente impossibile) almeno sportiva. Tutti tutti vedrete, compresi quei masochisti degli amministratori pubblici di Novi Ligure, che proprio in contemporanea hanno convocato il consiglio comunale. Se lo sapesse Bersani, un “ma dico ragazzi, siamo matti?” non glielo toglierebbe nessuno!

E. G.