Un amico mi dice: “guarda, prepariamoci a mesi bui, di repressione del dissenso, anche sul nostro territorio. Le condizioni ci sono tutte”.
Spero naturalmente che sia un punto di vista eccessivamente pessimista, però è uno che di solito ci azzecca, quindi occhio. La pentola sociale è in ebollizione, che sarebbero cominciate le gambizzazioni era da prevedere, e non sarei così sicuro che non possa scoppiare anche qualche bombetta di mano ignota, come nella miglior tradizione del nostro bel Paese.
Le affermazioni (alessandrine, tra l’altro) del ministro dell’Interno Cancellieri l’altro giorno hanno lasciato il segno, tanto che sul fronte No Tav mettono giustamente le mani avanti, per tracciare il solco tra il dissenso determinato e pacifico, e l’uso della violenza.
Qualcun altro mi fa notare che, con il pieno appoggio in sostanza di tutti coloro che siedono in Parlamento, qualche giorno fa Giovanni De Gennaro (nella foto), vera star, diciamo così, del G8 di Genova nel 2001, è stato promosso da mister Monti sottosegretario di Stato con delega ai Servizi, se ho capito bene. E se ho capito ancora meglio, signori miei, questo è un altro segnale da non trascurare.
Di teorie sulla dissoluzione degli Stati nazionali, e sulle oligarchie bancarie e finanziarie internazionali al potere, è pieno il web. Dell’Italia Paese senza più classe dirigente, e in svendita ai grandi capitali internazionali anche. In questo contesto, Tav e Terzo Valico avrebbero un ruolo ben preciso. E quella dei vari comitati di cittadini e delle comunità locali sarebbe, in effetti, una battaglia di assoluta retroguardia. Già persa insomma.
Non so perché, ma sono convinto da tempo che i film di Romero sugli zombie rimangono la più lucida lettura socio politica di questi anni. Attenzione però, perché gli zombie (alias le moltitudini di oppressi esclusi dal banchetto del potere) alla fine le buscano sempre, è vero, ma non si arrendono mai. Il cinema, che metafora straordinaria…
E. G.