È con grande rammarico ed una punta di meraviglia che l’attuale Amministrazione apprende dai giornali la posizione dell’ex Sindaco di Casale Mario Oddone in merito alla paventata chiusura dell’asilo nido di Porta Milano.
Grande rammarico perché è sembrato quanto mai strumentale e del tutto inopportuno il paragone tra una scelta meramente amministrativa come la riorganizzazione di un’offerta del servizio per la prima infanzia da parte dell’ente comunale e una questione delicata come la vicenda Eternit, che per le sue mille implicazioni e la sua trasversalità non può e non deve essere sterilmente utilizzata quale pretesto di critica politica.
La punta di meraviglia nasce invece dalla spietata esautorazione dell’attuale Consiglio comunale, che, contrariamente a quanto asserito dal sig. Oddone, siamo convinti esprima oggi più che mai personalità politiche e competenze di rilievo, sia nella maggioranza che nell’opposizione, ed è costantemente luogo di confronto e fonte di proposte concrete.
A differenza dei governi Oddone, oggi le Amministrazioni hanno ben scarse capacità di investimento, dovendo fare i conti, a prescindere dalle proprie scelte, con costi sempre crescenti e casse sempre più vuote per i tagli degli enti superiori, oltre che con una crisi globale che coinvolge tutta l’Europa.
Il servizio asili nido costa alla collettività circa 1.340.000 euro all’anno e serve al massimo 150 famiglie. Il costo medio di ogni bambino tra struttura, personale e spese vive si aggira per il Comune sui 650 euro al mese; il costo per ogni famiglia, a seconda del reddito, è compreso tra un minimo di 48 euro ed un massimo di 370 euro mensili, con una quota di esborso per colmare la differenza a carico dell’ente, e quindi della collettività, che va da un minimo di 280 euro ad un massimo di 600 euro per ogni bambino.
Le richieste di iscrizione ai nidi hanno subito negli ultimi 5 anni un costante ed ingente decremento, e la proiezione per l’anno in corso è di un ulteriore calo, con la conseguenza che il sistema così come organizzato oggi risulta del tutto sovradimensionato rispetto all’effettiva esigenza.
Analizzando questi dati è nata l’idea in seno alla Giunta di effettuare una parziale riorganizzazione del servizio riallocando le risorse che risultano impiegate in eccedenza in altri settori socioassistenziali altrimenti destinati a subire dei forti ridimensionamenti a causa dei tagli di cui si è detto.
Non è in ogni caso intenzione dell’Amministrazione comunale chiudere nessun asilo nido. Quella che si sta attuando è esclusivamente un’azione mirata a capire quanti sono i cittadini effettivamente interessati al servizio e a cercare soluzioni alternative coinvolgendo anche i Comuni limitrofi per ottimizzare le spese e comprimere i costi.
All’esito, analizzati i risultati, saranno assunte le determinazioni del caso con il fermo obbiettivo di cercare di preservare le strutture mantenendo il servizio in tutti i quartieri dove è già presente e operando tuttalpiù una riorganizzazione che lo renda meno oneroso e più funzionale.
Rispondiamo pertanto al sig. Mario Oddone che non è nostra intenzione privare Casale di nessuno dei tanti “fioriallocchiello” che le sue amministrazioni hanno creato, né necessitiamo di proclami colmi di populismo e demagogia da parte di nostalgici di una politica oramai defunta e non più attuabile, ma siamo disponibili solo a confrontarci su proposte serie e costruttive che facciano davvero l’interesse della città.
Vogliamo inoltre tranquillizzare l’ex Sindaco concludendo che abbiamo abbastanza fiducia nell’intelligenza e nella sensibilità della città da credere che nessun Casalese “piangerà” la riorganizzazione interna di un asilo nido paragonandola ad una tragedia come le morti per amianto.
Emanuele Capra
assessore alla Pubblica Istruzione e ai Servizi Sociali del Comune di Casale Monferrato