C’è un fenomeno che più di tutti colpisce in questa crisi: i continui suicidi di lavoratori e imprenditori, lasciati soli da una Stato nemico e da una politica ostile e indifferente, che continua a banchettare coi soldi degli italiani. Sono lo Stato e la politica di questo ventennio: deboli coi forti e forti coi deboli.
Le sensazioni e il contatto con la gente, confermate dai sondaggi, ci dicono che andremo al ballottaggio e là, giocheremo la nostra vera partita contro la Seconda Repubblica.
Molti ci chiedono, tuttavia, quale sarebbe il nostro atteggiamento in caso di non partecipazione al ballottaggio. Rispondiamo con chiarezza e fin da subito.
Alessandria ha bisogno di due cose: la prima, un buon governo; la seconda, una buona opposizione: quello che non ha avuto in questi anni. Se gli alessandrini lo vorranno, saremo buoni amministratori. Ma se loro e la fortuna diranno che non è ancora la nostra ora, saremo buoni oppositori: come abbiamo già dimostrato – da soli – contro Fabbio e contro i nostri stessi ex partiti. Nessun accordo coi repubblichini della seconda repubblica e, in particolare, nessun accordo con Fabbio e Rossa. Sono i responsabili dello sfascio italiano e del disastro di Alessandria: gli uni come maggioranza, gli altri come opposizione complice e inetta. Lavoriamo per la Terza Repubblica, più giusta e più forte. Basta con parassiti, sciocchi e saccheggiatori dello Stato. L’Italia e Alessandria devono tornare a primeggiare. Possono farlo solo con una nuova classe dirigente di qualità, responsabile e vicina ai cittadini. Forte coi forti e tenera coi deboli.
Corrado Parise