Campagna elettorale: ma chi paga?

Ma quanto costa la campagna elettorale alessandrina? Nei giorni scorsi, vedendo la città letteralmente invasa da cartelloni pubblicitari con i volti sorridenti dei nostri aspiranti sindaco, ho chiesto ad un addetto ai lavori (incontrato per altri motivi) se esistono tariffe speciali agevolate per le affissioni politiche: lo ha escluso, ma col beneficio del dubbio. Quindi se qualche amico in campagna elettorale ci vuole dare qualche delucidazione, gli saremo grati.

Poi ci sono comunque le uscite pubblicitarie sui media cartacei e on line, le radio, i “santini” e molto altro.

E’ noto che, ormai, anche i partiti più strutturati si limitano ad un sostegno morale pressoché a costo zero, e a qualche pacca sulle spalle. Salvo poi magari scoprire che i partiti stessi percepiscono dalle nostre tasche comunque finanziamenti ingentissimi, spartiti poi non si sa bene come, o magari investiti all’estero a nome di questa o quella fondazione. Comunque questa è una digressione: rimaniamo sul territorio.

Chi paga le campagne elettorali dei nostri candidati, e perché? Non mi pare che in corsa miliardari ce ne siano tanti: gli aspiranti allo “scettro” di Palazzo Rosso sono perlopiù impiegati pubblici, lo abbiamo già ricordato. O comunque lavoratori con redditi non strabilianti. Qualcuno è pure in cassa integrazione, mi dicono, e in predicato di assumere magari qualche direzione generale vacante. Pubblica anch’essa, ça va sans dire, perché questa è gente specializzata. Mica improvvisatori.

Allora, quanto costano le campagne elettorali (soprattutto quelle dei candidati più presenti sui media, ovvio: quelli che hanno pure addetti stampa non volontari e spin doctor ad hoc), chi le paga e perché? In gioco, ricordiamolo, ci sono incarichi, dal sindaco in giù, non solo “rognosi”, ma scarsamente retribuiti. La politica, ufficialmente, “rende” solo dalla Regione a Roma, e a Bruxelles.
Tutti filantropi quindi? Tutte persone pronte a sacrificare non solo il proprio tempo, ma anche risorse finanziarie private a favore dell’impegno pubblico disinteressato?

Mentre continuo a chiedermelo e a cercare risposte, segnalo l’ultima perla di Piercarlo, che continua a fare, eccome:

ma con la pletora di dipendenti comunali non proprio tutti super affaccendati, e le finanze dell’ente messe come sono messe, era proprio necessario appaltare ad una società esterna la redazione di questo essenziale documento? E perché mescolo questa notizia con la campagna elettorale? Ahi ahi, che malizia….Piercarlo fa, e noi paghiamo?

E. G.