Palazzo Rosso: altri “botti” in arrivo?

Ad Alessandria comincia un’altra settimana potenzialmente esplosiva. Il 21 marzo, data fissata dalla Corte dei Conti per il nuovo decisivo incontro in merito al dissesto dei conti di Palazzo Rosso, è dietro l’angolo. E dal 17 febbraio si è in sostanza perso (deliberatamente?) tempo.

Oggi pomeriggio dovrebbe finalmente riunirsi, sul tema, la commissione Bilancio, a cui un esponente della giunta (neanche è dato di sapere chi: presumibilmente l’assessore Trussi?) dovrebbe esporre, alla buon’ora, quali sono le nuove richieste della Corte dei Conti, e soprattutto quali sono le intenzioni dell’amministrazione.
Alcuni di voi ricorderanno che il sindaco, Piercarlo fa, parlò “a caldo” della possibilità di rivolgersi ad un organo super partes, come se la Corte dei Conti non lo fosse. Siamo curiosi di sapere se questa pista avrà qualche sviluppo.

E martedì sera? In consiglio comunale ci sarà un’altra adunanza popolare da grande occasione, con loggione strapieno di alessandrini esasperati? E l’opposizione esigerà che si parli dell’unico argomento che oggi sta a cuore a tutti i dipendenti del Comune e delle partecipate (e ad un vasto movimento di cittadini), oppure i consiglieri  si occuperanno nuovamente, in maniera anacronistica e stucchevole, di regolamenti e altre amenità? Lo scopriremo.

Il rischio “rissa” sicuramente c’è, e la recente decisione del primo cittadino di avvalersi nuovamente delle prestazioni dell’ex ragioniere capo Carlo Alberto Ravazzano, come dirigente a contratto, ha notevolmente scaldato gli animi.
Il punto vero, però, è capire rapidamente (e il parere del collegio dei Revisori sarà significativo) se il dissesto dell’Ente è ormai nelle cose, e quindi se è opportuno che il consiglio comunale ne prenda atto e lo dichiari, oppure se ci sono ancora vie d’uscita.

Nel caso la situazione sia davvero irrimediabile, negare la realtà, e aspettare che siano Corte dei Conti e Prefetto ad emettere il fischio finale, sarebbe davvero una prova di becera irresponsabilità, e non di resistenza nè di coraggio.

Anche se, va detto, il dissesto lo vorrebbero evitare quasi tutti:

– la maggioranza di centro destra perché sarebbe la prova provata del suo fallimento amministrativo.

– l’opposizione di centro sinistra perché, sentendo odore di ribaltone elettorale, teme di avere da giugno le mani legati, e zero margini di manovra decisionale.

– i dipendenti dell’ente e delle partecipate perché temono per il posto di lavoro. Sono loro i veri vasi di coccio della vicenda, e certamente inconsapevole merce di scambio e oggetto di pressioni di vario genere. Della cassa integrazione in arrivo per i 15 dipendenti del Tra si è letto in questi giorni: ma quante altre realtà sono messe più o meno allo stesso modo? Forse si fa prima a dire chi sta un po’ meglio: Amag. Tutti gli altri soggetti che ruotano attorno a Palazzo Rosso sono in una situazione da dita incrociate e scongiuri.

Che poi, in una situazione simile, Piercarlo fa abbia ancora la determinazione e la spregiudicatezza di procedere con operazioni come la cessione delle quote Aristor, o l’ipotizzata privatizzazione di asili e materne, è senz’altro un ulteriore elemento su cui riflettere.

Ma attenzione: questa sarà anche settimana di possibili novità elettorali. Martedì sera, sprezzante della concomitanza con il consiglio comunale, il Movimento 5 Stelle presenta lista e candidato sindaco: sarà davvero Angelo Malerba, come si dice in giro? Certamente è il competitor ufficiale numero 13. Urge quindi superare scaramanticamente la soglia? Mara Scagni e Felice Borgoglio potrebbero darci una mano: vedremo….

E. G.